E’ l’esercizio di valutazione più grande nel suo genere finora realizzato nel mondo. A confronto 133 strutture, novantacinque università, dodici enti di ricerca vigilati dal Miur e ventisei enti volontari (nove enti di ricerca e diciassette consorzi interunivesitari). A presentare i primi risultati di questa grande macchina chiamata “Vqr” (che sta appunto per Valutazione della Qualità della Ricerca italiana), Stefano Fantoni, presidente dell’Agenzia di valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur). Di fronte a un parterre d’eccezione, Sergio Benedetto, coordinatore di questa operazione colossale, ha illustrato i risultati per il settennio 2004-2010.
Ad una prima lettura dei dati, sembrano andar meglio le università del Nord, con in testa Padova, e meno bene enti di ricerca quali il Cnr. La ricerca italiana ottiene inoltre ottimi voti in scienze chimiche e in scienze fisiche, mentre arranca in scienze sociali e politiche e ha il suo punto più debole nelle scienze economiche e statistiche.
La ricerca è durata 20 mesi, avendo preso il via a novembre 2011 per terminare a giugno 2013. Per realizzare la Vqr, l’Anvur ha arruolato quattrocentocinquanta esperti riuniti in quattordici gruppi di esperti della valutazione (Gev) individuati con un processo di selezione. In totale la valutazione ha riguardato 184.878 prodotti di ricerca (tra articoli, monografie e saggi, atti di convegni, brevetti, manufatti, note a sentenza, traduzioni, software, banche dati, mostre e performance e cartografie).
Soddisfatta il ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, che ha sottolineato come oggi “l’Italia entra nell’Europa della valutazione e può finalmente dimostrare ai suoi cittadini, qual è l’esito delle attività di ricerca, quindi una parte di quello che noi svolgiamo”.
Tre poi le parole chiave ripetute più volte dal ministro: merito, trasparenza e accountability; il primo, utilizzato come parametro di distribuzione delle risorse pubbliche. Il ministro si è infatti detto intenzionato a dare immediatamente seguito alla applicazione meritocratica della valutazione della qualità della ricerca. “La quota che andrà agli atenei meritevoli è di 540 milioni e sarà assegnata in base ai risultati del rapporto dell’Anvur tra il 2004 e il 2010”, ha precisato il ministro al termine dell’incontro.
Anna Di Russo