Lombardia, l'alternanza scuola – lavoro si fa nelle parrocchie

Spendere il tempo dedicato all’alternanza, al primo contatto con il mondo del lavoro all’interno delle parrocchie o degli oratori: la proposta inviata dalle Diocesi lombarde e prontamente raccolta dall’Ufficio scolastico regionale della Lombardia.
Nella nota inviata a tutte le scuole della Regione, infatti, l’Usr invita dirigenti e presidi a prendere visione delle parrocchie e degli enti religiosi che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i ragazzi di quarta e quinta superiore (dal prossimo anno anche quelli di terza) che dovranno espletare nell’arco degli ultimi 3 anni, 400 ore di alternanza (200 per i licei).
Attività di volontariato, assistenza nei centri estivi, collaborazione con archivi e biblioteche parrocchiali e tutte le attività proprie di una normale parrocchia: queste le opzioni che i dirigenti scolastici lombardi potranno proporre ai propri ragazzi per avviarli in un percorso di alternanza scuola – lavoro.
Stando alla norma che introduce il percorso duale nella scuola italiana, in effetti, non ci sarebbero limiti alle iniziative dei dirigenti scolastici, i quali possono liberamente stringere accordi con aziende come con musei, istituzioni, enti pubblici o persino chiese; tuttavia rimane il dubbio se l’attività in parrocchia, un tipo di volontariato generalmente molto accessibile ai singoli ragazzi, anche senza l’ausilio delle scuole, sia effettivamente il tipo di alternanza scuola – lavoro che assicuri ai nostri giovani un contatto con quel mondo che, altrimenti, rimane loro escluso fino al termine degli studi.

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