Scontri alla Sapienza, scatta l’occupazione a Scienze Politiche

Dopo gli scontri di martedì scorso gli studenti hanno deciso di occupare la facoltà di Scienze Politiche. La lettera della rettrice Antonella Polimeni non è bastata per riportare la calma in ateneo. “Nessuna condanna della violenza gratuita della polizia. Adesso si deve dimettere” è la richiesta dei ragazzi.

Occupazione e richiesta di dimissioni della rettrice: sale la tensione alla Sapienza dopo gli scontri di martedì scorso davanti all’ingresso della facoltà di Scienze Politiche. Dopo una partecipata assemblea, ieri gli studenti hanno deciso di occupare nonostante la lettera che la rettrice Antonella Polimeni aveva diffuso in giornata dove condannava ogni forma di violenza e specificava come l’intervento delle forze dell’ordine fosse stato deciso dalla Questura e non dai vertici dell’università.

Precisazioni che però non sono bastate ai ragazzi di Cambiare Rotta, Fronte della gioventù comunista e altre sigle che ieri in serata hanno annunciato l’occupazione della facoltà. “In risposta alla nostra richiesta di appendere uno striscione davanti all’ingresso, è stata schierata la polizia in tenuta antisommossa la quale ha caricato a freddo studenti disarmati e a volto scoperto, causando lesioni a testa, braccia e gambe – hanno spiegato in un comunicato  – Si tratta di una violenza gratuita e di un abuso di stato, su cui la nostra rettrice, Antonella Polimeni, non ha espresso parole di condanna nei confronti dell’operato delle forze dell’ordine, non assumendosi nessuna responsabilità. Per questo chiediamo le sue dimissioni”.

“Da anni assistiamo alla normalizzazione dell’impiego delle forze dell’ordine nelle proteste studentesche, come dimostra la presenza di un presidio permanente di polizia e corpi di sicurezza all’interno del nostro ateneo – proseguono gli studenti – Condanniamo gli abusi delle forze dell’ordine ovunque e specialmente all’interno dei luoghi di formazione in cui il pensiero critico dovrebbe essere incentivato e non represso. Affinché non si ripeta più un episodio come questo, pretendiamo che mai più venga permesso l’ingresso della celere e tutte le forze dell’ordine in ateneo”.

Alla fine, il bilancio degli scontri di martedì 25 ottobre è stato di venti contusi, due feriti, un denunciato per violenza privata (che non sarebbe uno studente dell’ateneo) e sette agenti andati a farsi refertare in ospedale.

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