Univeristà, UDU a Ministro Manfredi: per riapertura serve chiarezza

Pochi giorni fa il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, in una bozza di documento mandata alla Conferenza dei Rettori, al Consiglio Universitario Nazionale e al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, ipotizzava le fasi di riapertura degli atenei, prevedendo in particolare due fasi di graduale ripresa, la prima da maggio fino ad agosto, e la seconda da settembre fino a gennaio 2021.

“Le indicazioni date sino ad ora dal Ministero sono carenti e confusionarie, ci aspettiamo chiarimenti tempestivi e nel merito – spiega Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale  dell’Unione degli Universitari – È giusto prevedere una graduale riapertura dei nostri atenei, ma il punto di partenza e la condizione imprescindibile è che deve essere garantita la sicurezza e la salute di tutti gli studenti e dei lavoratori dell’università e vengano dati gli strumenti a tutti per essere tutelati.”

“Si fa inoltre cenno ad una didattica mista, tra quella in presenza e online, ed ad una fase in cui solo pochi studenti possano accedere alla didattica in presenza. C’è bisogno di chiarezza – continua Gulluni – E soprattutto non si devono fare distinzioni tra gli studenti: tutte le misure prese devono necessariamente poter essere valide per tutti, non solo per alcuni, per non lasciare indietro nessuno e per dare le stesse opportunità a tutte e a tutti.”

“Le università in questa prima fase hanno risposto meglio di altri settori alla crisi e si sono adattate per fare lavoro a distanza in maniera abbastanza efficiente, tuttavia registriamo ancora moltissimi problemi – aggiunge Gulluni – Non tutti infatti ancora oggi possono accedere ai sevizi di didattica a distanza, spesso le connessioni internet sono insufficienti o inefficienti, mentre in alcuni casi mancano proprio gli strumenti tecnologici. Tutto questo ha pesanti conseguenze sia per la didattica online sia per l’accesso ai servizi di diritto allo studio. A questo, come a tanti altri problemi, non sono state date risposte.”

“Non da ultimo, il Ministero ha annunciato la possibilità di fare i prossimi test d’ingresso in modalità online – ribadisce Gulluni – modalità sulla quale abbiamo forti perplessità e per la quale chiediamo chiarezza subito e garanzie per tutti gli studenti. C’è bisogno di sapere al più presto come verrano svolte le prossime prove d’accesso all’università, ed inoltre nel pensare al ritorno alla normalità non si può fare a meno di pensare ad un forte rifinanziamento dell’università e del diritto allo studio, per evitare che la crisi economica possa colpire gli studenti.

“Continueremo a lavorare negli organi ministeriali per chiedere che nessuno studente venga lasciato indietro e per chiedere garanzie e tutele per tutti coloro che dovranno riprendere l’attività negli atenei – conclude Gulluni – Senza tutele e sicurezza non si può ripartire, l’università ha bisogno di risposte!”

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