Una poltrona per tre

Nella Coviello il confronto dei candidati al rettorato della Federico II: Marrelli, Masi e Pavone hanno illustrato i loro programmi.

Un confronto a tre quello che si è svolto questa mattina presso l’Aula Coviello della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II. Massimo Marrelli, Paolo Masi e Vincenzo Pavone, i tre candidati al rettorato dell’Università di Napoli Federico II, hanno dato appuntamento ai colleghi docenti per illustrare i loro programmi in vista delle elezioni del prossimo 28 giugno. Alla presenza del Decano prof. Bruno Jossa, i tre candidati hanno spiegato quali sono le loro attuali priorità e come intendono intervenire per far fronte alla crisi in cui l’ateneo riversa.
“Cosa si può realisticamente fare con un programma? E’ questa la domanda che mi sono posto” ha esordito Marrelli. I programmi dei candidati risultano essere tra loro simili, come ha spiegato il Presidente del Polo, poiché evidentemente sono stati identificati gli stessi problemi. “La Federico II è un’università pubblica e deve restare tale, ha forti centri di eccellenza ma credo che ci sia necessità di mettere un punto all’autoproclamazione: i meriti devono esserci riconosciuti dall’esterno” ha continuato Marrelli. Il Presidente del Polo ha precisato con forza che l’autonomia conferita all’ateneo equivale a farsi carico di responsabilità e, punto fondamentale, è la questione “case dello studente”: “In molti paesi, dove mancano queste strutture, le università selezionano famiglie ospitanti. Credo che dovremmo attuare questo tipo di sistema per incrementare l’appetibilità dell’ateneo”. E per quanto riguarda la ricerca? Marrelli ha affermato: “Ricerca vuol dire aggiungere qualcosa al sapere del mondo non a quello della provincia di Napoli, va fatta seriamente!”.
“Siamo come un’orchestra, ogni strumento deve suonare bene” ha affermato Paolo Masi. Una visione speranzosa quella del Preside di Agraria: “L’università sta attraversando un periodo critico ma sognare non fa male. La speranza di migliorare aiuta a compiere i giusti sacrifici per il raggiungimento del successo” ha spiegato. Didattica di qualità, adeguamento delle strutture e la nascita di quattro campus sono i punti chiave del suo programma. “Per ciò che riguarda la ricerca credo che serva una riorganizzazione per risultare competitivi ed inoltre, proprio per trovare fondi da destinare ad essa, l’università deve procedere eliminando tutte quelle iniziative che risultano essere poco remunerative sia economicamente che culturalmente” ha concluso Masi.
Ultimo, ma solo per candidatura, Vincenzo Pavone che ha così esordito: “Il sapere rende gli uomini liberi, con il mio programma intendo quindi dare valore alla cultura”. Sottolineando ancora una volta la sua candidatura spontanea ha trattato il tema dell’internazionalizzazione: “ Dobbiamo trovare il modo di diventare interessanti per i paesi esteri. Dalla Cina, dal Giappone dobbiamo far in modo che gli studenti vengano qui a completare la loro formazione” ha affermato. Come già spiegato nel suo programma, Pavone ha ribadito che i ragazzi godranno di un sistema basato sul merito: “meritocrazia e non mediocrazia” come slogan della sua candidatura.
Ora che non c’è più spazio per nuove candidature conosciamo i volti, i nomi e gli intenti del nuovo rettore della Federico II. Al 28 giugno l’ardua sentenza!

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