Fuori programma ieri all’Università di Udine, nel corso di un incontro di Sabina Guzzanti con gli studenti, promosso dal Comune, per iniziativa dell’assessore Kristian Franzil. Mentre l’attrice stava parlando nell’Aula Magna dell’Ateneo il professor Raimondo Strassoldo, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi (e fratello dell’ex presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo,) ha chiesto di poter intervenire, dicendosi contrario alla decisione del rettore di ospitare l’incontro.
L’alterco. La Guzzanti gli ha chiesto chi fosse e lui è salito sul palco, cercando di impossessarsi del microfono. Tra i due c’è stato un parapiglia e un alterco, e Strassoldo ha, tra l’altro, accusato l’attrice di essere un “agitatore politico riconosciuto”. Immediatamente c’è stata una reazione da parte del pubblico, che ha rumoreggiato. È intervenuto il preside della facoltà di Lettere e filosofia, Andrea Tabarroni, che solo a fatica è riuscito, facendosi aiutare da un responsabile interno della sicurezza e da altro personale, ad allontanare dal palco Strassoldo.
Non è stato necessario l’intervento della forza pubblica, che però è giunta sul posto. In seguito la Guzzanti ha ripreso il suo intervento, al termine del quale Tabarroni ha presentato all’attrice le scuse dell’Università per quella che ha definito una vera e propria aggressione. L’incontro si è concluso con un applauso da parte del pubblico, molto numeroso in sala.
Università, luogo di confronto. «L’università è il luogo del confronto ed ha inteso esserlo anche in questa occasione»: lo ha affermato il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, a proposito della scelta di ospitare l’incontro. «Su richiesta del Comune di Udine – ha precisato in serata, in una nota, il rettore – è stata concessa un’aula. Questo avviene di prassi, nel corso di tutto l’anno: l’Ateneo concede in uso le sale a enti e associazioni che ne fanno richiesta per confronti culturali e manifestazioni di diverso carattere sociale esterne alla vita accademica».
«L’università – ha aggiunto Compagno – è il luogo del confronto democratico, è il luogo della coscienza critica, è il luogo del dibattito, è il luogo del sapere. Non teme il confronto, non teme il dibattito, non teme le manifestazioni democratiche – ha continuato il rettore – semplicemente perchéè e deve essere al di sopra delle parti, sempre. È il luogo della legalità, della partecipazione e dell’ascolto. E ha inteso esserlo anche in questa occasione».
Manuel Massimo
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