Il Tevere come non si è mai visto

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Una ricostruzione virtuale dell’Itabc-Cnr permette un’immersione nel paesaggio della media valle del fiume, passando dai villaggi del VIII a secolo a C. alla romana Villa dei Volusii. Per l’esplorazione si interagisce con la semplice gestualità del corpo. Presentata ieri mattina l’installazione collocata presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma

 

Basta fare un passo per attivare il menu che consente di viaggiare a ritroso nel tempo: tra i villaggi di capanne sorti lungo la valle del Tevere nell’VIII secolo, tra le abitazioni della colonia romana di Lucus Feroniae, nelle stanze della bella Villa dei Volusii di epoca augustea. La sofisticata ricostruzione multimediale del ‘Museo virtuale della Valle del Tevere’ realizzato dall’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche permette di rivivere l’evolversi delle civiltà e dello scenario naturalistico della media valle del fiume grazie alla realtà virtuale. L’applicazione allestita da oggi presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma aprirà al pubblico alle ore 17.30.

L’area esplorabile virtualmente è a nord di Roma, compresa tra il Monte Soratte, Fidene Sacrofano e Palombara Sabina. Il Tevere viene narrato da vari punti di vista: geomorfologia, ambiente, vegetazione, insediamento territoriale nei secoli, la mitologia, la ritualità e l’iconografia, il paesaggio archeologico, letterario e naturalistico.

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I contenuti sono fruibili e navigabili attraverso una interazione naturale. Basta muovere qualche passo o alzare un braccio per essere ‘catapultati’ nella città di Lucus Feroniae, sott’acqua o a mezz’aria per uno sguardo a volo d’uccello su territorio. L’esperienza multisensoriale permette di incontrare personaggi, interagire con immagini e suoni, grazie tecniche derivate dal cinema o dai videogiochi.

“L’utente usa solo i movimenti del proprio corpo, si sposta e muove le braccia nell’area interattiva di fronte alla proiezione per avviare contenuti ed esplorare gli scenari 3D”, spiega Eva Pietroni ricercatrice dell’Itabc-Cnr e responsabile scientifico del progetto. “Lo spettacolare sistema di visualizzazione con tre grandi schermi, da 65 pollici ciascuno, favorisce una esperienza immersiva e multisensoriale attraverso quattro scenari: il volo sul territorio, con alcuni approfondimenti sulla sua formazione geologica e ed evoluzione storica in particolare tra VIII e VII secolo a.C.  sott’acqua dove la corrente trasporta le immagini ed i suoni della memoria, da quella antica a quella del nostro tempo; la ricostruzione della Villa dei Volusii in cui l’utente visita le strutture di età augustea e vive la storia dei Volusii e del sito, attraverso la testimonianza del liberto Mena; l’antica colonia romana di Lucus Feroniae, popolata da personaggi dell’epoca rappresentati da veri attori ripresi in green screen ed integrati nello scenario virtuale in cui è possibile comparare le tracce parallele del sito reale e ricostruito in 3D”.

Il progetto è stato finanziato da Arcus ed è in collaborazione con la Direzione Regionale MiBACT per i Beni culturali e paesaggistici del Lazio, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale, il Museo del fiume di Nazzano e la Società Geografica Italiana. L’applicazione del Museo virtuale del Tevere è stata ideata dal Cnr insieme a Evoca srl e a Franz Fischnaller, artista della visualizzazione elettronica.

Il progetto ha lo scopo di stimolare la curiosità, l’interesse del pubblico nei confronti dei beni culturali, così da favorire la salvaguardia, la conoscenza e l’esperienza diretta del nostro patrimonio.

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