Test, come si difende l'università

test.bmpNeanche in un campo di battaglia. Braccialetti di riconoscimento, aule schermate e gruppi di controllori mimetizzati tra i candidati: sono moltissime le misure di vigilanza dei test di accesso che prenderanno il via domani.
Il 3 settembre toccherà alla facoltà di Medicina e Chirurgia, il 4 ad Odontoiatria, il 5 sarà la volta degli aspiranti veterinari, l’8 ci sarà il test di Architettura, il 9 professioni sanitarie e il 10 Scienze della Formazione. Per questi corsi esiste un numero di posti predeterminati dal Ministero e le prove d’ingresso sono stabilite su base nazionale, nelle altre facoltà invece sono i singoli atenei a stabilire numeri e date.
Ma dopo il polverone dello scorso anno, con epicentro a Bari (dove proprio in questi giorni è stata arrestata la prima persona dell’indagine), l’intenzione sembra quella di non farla passare liscia a nessuno. A Bologna durante i test i candidati dovranno indossare un braccialetto di riconoscimento oppure cordini al collo. Si farà inoltre estrema attenzione alla scelta della sede: i ragazzi sosterranno il test tutti in un’unica aula, che sarà schermata per evitare che funzionino i cellulari. Stessa precauzione a Bari, dove le buste con le tracce saranno scortate dai carabinieri e guardie giurate vigileranno sul corretto svolgimento delle prove. Alla Sapienza invece si punta ad isolare i candidati: gruppi di 50 studenti svolgeranno i compiti in aule predisposte per 150 persone. Ma se tutto questo basterà potremo dirlo solo tra qualche giorno!

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