Gli studenti universitari dell’Aquila contestano le scelte del Senato accademico sulla delocalizzazione delle sedi dei vari corsi di studio. Scelte strategiche che però, secondo una nota dell’Udu (Unione degli universitari), «prefigurano una vera e propria diaspora nelle varie cittadine abruzzesi».
Centinaia di studenti si sono riuniti a Coppito per scongiurare qualsiasi trasferimento, in particolare della facoltà di Ingegneria. «Mettere a disposizione degli studenti materiale didattico online, dispense, lezioni in streaming o varie forme di e-learning e un buon numero di libri di testo, rimasti per molti sotto le macerie, permetterebbe agli studenti di sostenere le sessioni permanenti d’esame. Le scelte di delocalizzazione appaiono ancor meno giustificate dalla mancata incisività dell’ateneo nel richiedere alle istituzioni strutture adeguate a ospitare l’attività accademica sul territorio cittadino».
Gli studenti ritengono che per far rinascere la città sia necessario ripartire dall’Università. Alcuni stabili che ospitavano le facoltà risultano agibili, parzialmente agibili o agibili con interventi immediati (Economia, Polo didattico, ex-Onpi, Delta6).
«Tali strutture – commentano gli studenti – con pochi lavori potrebbero ospitare subito lezioni ed esami. Inoltre, con l’installazione di diverse tensostrutture nei pressi del polo di Coppito, oltre alle tende già presenti, sarebbe possibile tamponare l’emergenza, senza per questo dare luogo a una vera e propria diaspora».
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