La storia di Gino Bartali come tema di attualità nelle tracce della Maturità. La prima prova della Maturità 2019 è terminata e stanno arrivando le prime indiscrezioni e critiche alle tracce scelte dal Miur per quest’anno.
Tra tracce più scelte dagli studenti la TIPOLOGIA C – Tema di attualità.
La traccia su sport e storia parte dall’articolo del giornalista Cristiano Gatti pubblicato su Il Giornale, che parla della vittoria al Tour de France di Gino Bartali nel 1948, avvenuta in un momento di forte tensione dopo l’attentato a Togliatti. Un tema sul “ruolo sociale” di Gino Bartali, il campione di ciclismo nominato giusto tra le nazioni per aver salvato numerosi ebrei. Agli studenti è stato chiesto di redigere un elaborato traendo spunto dalla drammatica vicenda attraverso letture e conoscenze personali.
Gino Bartali è stato uno dei più importanti personaggi del ciclismo italiano, non solo per la rivalità con Fausto Coppi. È ricordato per aver vinto tre Giri d’Italia e due Tour de France tra gli anni Trenta e Cinquanta. Ottenne una grandissima notorietà soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, proprio grazie alla rivalità con Coppi – molto raccontata, spesso esagerata – e alla mitica vittoria del Tour nel 1948, quando aveva quasi 34 anni. Ma è anche stato un personaggio importante per la storia italiana e un «Giusto tra le Nazioni».
Bartali vinse il suo primo Giro d’Italia nel 1936 e vinse ancora nel 1937, quando fu designato capitano della squadra italiana mandata al Tour de France. Una brutta caduta nella tappa da Grenoble a Briançon gli impedì di vincere la corsa: lo fece l’anno seguente, nel 1938, a ventiquattro anni. In anni in cui in Italia il ciclismo era tra gli sport più popolari in assoluto, Bartali diventò subito una celebrità. Poi arrivò Fausto Coppi.
Bartali morì il 5 maggio del 2000. Sei anni più tardi, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegnò a sua moglie Adriana Bartali la medaglia d’oro al valor civile per il ruolo che Bartali aveva avuto durante la Seconda guerra mondiale nel salvare la vita a decine di ebrei italiani, trasportando foto e documenti da una città all’altra, nascosti nei tubi della sua bicicletta. Nel 2013, per lo stesso motivo, fu dichiarato «Giusto tra le Nazioni», l’onorificenza conferita da Israele ai non ebrei che si sono distinti per salvare anche solo un ebreo durante la Seconda guerra mondiale.
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