Roma Tre, si dimette il rettore: “Troppe divisioni, impossibile proseguire”

In una lettera al Cda, Luca Pietromarchi spiega i motivi. “Nell’ultimo anno si sono create troppe contrapposizioni, non ci sono più le condizioni politiche per andare avanti”

Lascia la guida dell’Università Roma Tre il rettore Luca Pietromarchi per “divisioni all’interno dell’Ateneo”. Ad annunciarlo in una lettera di congedo è lo stesso rettore: “Non ci sono più le condizioni politiche” e “non sono nelle condizioni fisiche di poter contrastare senza ulteriore danno di salute queste tensioni“.

Le dimissioni già sul tavolo della ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. Un addio anticipato di un anno rispetto alla scadenza naturale del suo mandato. “A nessuno di voi sarà sfuggito lo spirito divisivo che a partire dall’ultimo anno si è insinuato nel governo dell’Ateneo. Negli ultimi mesi, questo spirito è come deflagrato“, sono le dure parole di congedo di Pietromarchi. L’ormai ex rettore racconta “di aver speso tutte le risorse di cui disponevo per anzitutto evitare la creazione di due parti, per non dire partiti, connotate da visioni molto diverse sullo sviluppo del nostro Ateneo”.

Divisioni all’interno dell’Ateneo

Negli ultimi anni l’Università Roma Tre è stata al centro di importanti investimenti. Dalla creazione del polo di Ostia al nuovo rettorato disegnato dall’architetto Mario Cucinella. Tuttavia, ad aver convinto il professore di letteratura francese a lasciare la guida della terza università della Capitale ci sarebbero stati due proposte di mediazione “sul progetto Tecnopolo la prima, e sulla distribuzione delle risorse la seconda” bocciate dagli organi decisionali. “La mia linea di governo e di progettazione non è più sostenuta“, è la conclusione a cui è giunto Pietromarchi. Sullo sfondo ci sarebbero anche non precisati problemi di salute che impedirebbero all’ex rettore di proseguire il suo mandato.

Tra i primi a salutare Pietromarchi c’è l’assessore regionale allo Sviluppo economico, con delega all’Università, Paolo Orneli: “Sarò sempre grato a Luca per questo lavoro, per uno stile di altri tempi improntato al garbo, alla profondità di pensiero, all’amore sconfinato per la cultura e l’Università quali leve fondamentali per costruire una società migliore”.

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