Cresce l’occupazione e si contrae la disoccupazione, ma il confronto con gli anni pre crisi resta difficile da sostenere: la fotografia dei laureati italiani scattata dal Consorzio Almalaurea mostra “timidi segnali di miglioramento” rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Il XVIII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati ha censito i dati di 570 mila laureati (ad 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo) appartenenti a 71 atenei italiani.
Laureati triennali
Ad un anno dalla laurea, aumenta leggermente il tasso di occupazione che arriva al 67% del totale (+1%), mentre la disoccupazione cala al 27% (-3% rispetto alla precedente rilevazione); tuttavia, negli ultimi sette anni, i neolaureati triennali hanno visto diminuire il tasso di occupazione di oltre 15 punti percentuali e aumentare la quota di disoccupati di oltre 10 punti.
Cresce anche la stabilità lavorativa (contratti a tempo indeterminato o attività autonome effettive) pari nel 2015 al 42% (era il 39% nel 2014). Rispetto all’indagine 2008 tuttavia, la stabilità lavorativa ha subito una significativa contrazione, pari a 9 punti tra i triennali. Contrazione legata in particolare al crollo dei contratti a tempo indeterminato (-15 punti percentuali).
Diminuiscono, poi, i lavori non regolamentati da alcun contratto, che riguardano tuttavia ancora il 6% dei laureati triennali del 2014 intervistati nel 2015 (-1,5 punti rispetto alla precedente rilevazione; erano il 4% nel 2008).
Le retribuzioni ad un anno risultano in aumento e sfiorano i 1.100 euro netti mensili (1.079 per la precisione, contro i 1.012 euro dell’indagine precedente). L’incremento evidenziato non è però ancora in grado di colmare la significativa perdita retributiva (-23%) registrata nel quinquennio 2008-2013 (il guadagno era 1.301 euro tra i laureati del 2007 intervistati a un anno).
La situazione va migliorando con il passare del tempo: nell’intervallo tra uno e tre/cinque anni aumenta l’occupazione: 79 laureati triennali del 2012 su cento, intervistati a tre anni, risultano occupati; tra i colleghi del 2010, intervistati a cinque anni, si dichiarano occupati 86 su cento. Si contrae significativamente l’area della disoccupazione, che coinvolge il 15% dei laureati di primo livello a tre anni e il 9% di quelli a cinque anni. La stabilità del lavoro si estende fino a riguardare il 52% degli occupati triennali a tre anni e il 72% di quelli a cinque anni. Le retribuzioni figurano anch’esse in aumento: 1.228 euro netti mensili a tre anni e 1.356 euro a cinque anni.
Laureati magistrali
Il 70% dei laureati magistrali intervistati ad un anno dal titolo è regolarmente occupato (+0,3% sulla precedente rilevazione), ma se il confronto avviene con la generazione del 2007, indagata nel 2008, si evidenzia una contrazione dell’occupazione pari a 10 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 21%: in questo caso, rispetto all’indagine dello scorso anno si registra una contrazione più importante, di oltre un punto percentuale. Resta vero che rispetto all’indagine 2008 (laureati del 2007) la disoccupazione è aumentata di 10 punti percentuali (era pari all’11%).
La stabilità, ossia contratti a tempo indeterminato o attività autonome effettive (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.), pari al 37% tra i magistrali biennali, risulta in apprezzabile crescita nell’ultimo anno (era il 34% nella precedente rilevazione).
Nell’ultimo anno si è registrata un’ulteriore diminuzione dei lavori non regolamentati da alcun contratto, che riguardano tuttavia ancora il 5,5% dei laureati magistrali biennali del 2014 intervistati nel 2015 (-2 punti rispetto alla precedente rilevazione; coinvolgevano il 3% degli occupati magistrali biennali nel 2008).
Il guadagno ad un anno dal titolo arriva a 1.132 euro mensili netti. Rispetto alla precedente rilevazione le retribuzioni reali per i magistrali biennali risultano in aumento: erano pari a 1.064 euro mensili netti. Anche in tal caso l’apprezzabile aumento registrato in questo ultimo anno (+6%) non riesce ancora a colmare la perdita retributiva (-20%) che i neolaureati hanno vissuto tra il 2008 e il 2013 (il guadagno era di 1.291 euro netti mensili tra i laureati del 2007 intervistati a un anno).
Come per i laureati triennali, il titolo magistrale paga nel tempo: a tre anni dal titolo il tasso di occupazione raggiunge l’82% tra i laureati magistrali biennali del 2012 e quasi si dimezza il tasso di disoccupazione, che scende al 12%. Aumenta anche la stabilità, che a tre anni coinvolge 56 laureati su cento, così come le retribuzioni che arrivano a 1.256 euro mensili netti.
Tra uno e cinque anni dal titolo magistrale si registra un miglioramento del tasso di occupazione per tutti i gruppi disciplinari indagati. Focalizzando l’attenzione sui soli laureati magistrali biennali emerge che l’occupazione è significativamente superiore alla media, a cinque anni dalla laurea, per i laureati delle professioni sanitarie (95%), di ingegneria (94%) e del gruppo economico-statistico (90%). Al di sotto della media si posizionano i laureati dei gruppi letterario (72%), giuridico (75%), geobiologico (78%) e insegnamento (78%).
Allo stesso tempo, a un lustro dalla laurea, in tutti i percorsi di studio si conferma la contrazione della disoccupazione, che rimane su valori più elevati della media nei gruppi letterario (18%), giuridico (15%) e geo-biologico (14%). A fondo scala si trovano invece i laureati delle professioni sanitarie, il cui tasso di disoccupazione è inferiore al 2%, e dei gruppi ingegneria (4%), scientifico ed economicostatistico (6% per entrambi).
Il miglioramento si registra anche a livello retributivo, e per tutti i gruppi disciplinari indagati. In testa si posizionano, con guadagni apprezzabilmente superiori alla media, i laureati in ingegneria (1.705) e dei gruppi scientifico (1.614), chimico-farmaceutico (1.562), professioni sanitarie (1.552) ed economico-statistico (1.496). Per i laureati dei gruppi psicologico, educazione fisica, insegnamento e letterario, i guadagni sono significativamente inferiori alla media (rispettivamente, 980, 1.059, 1.093 e 1.117 euro).
A questo link potete scaricare il XVIII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati
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