Partito da Perugia il tour per l’accoglienza della delegata di Kiev negli atenei italiani

“Il nostro ateneo è legato a Perugia da molti anni. Necessario progetto pilota per gestire una situazione senza precedenti” ha affermato la prof.ssa Olena Motuzenko del’Università di Kiev
????????????????????????????????????

La prof.ssa Olena Motuzenko, prorettrice dell’Università Nazionale di Kyiv/Kiev “Taras Shevchenko”, delegata dal Ministero ucraino di coordinare le iniziative di solidarietà per l’accoglienza negli atenei italiani  del personale docente nonché delle studentesse e degli studenti ucraini in fuga dalla guerra, è stata accolta ieri dal rettore Maurizio Oliviero, dal pro rettore vicario Prof. Fausto Elisei, nonché dal presidente del Consiglio degli Studenti Sig. Matias Cravero.

La Prof.ssa Motuzenko, infatti, ha iniziato dall’Ateneo di Perugia la serie di incontri con i responsabili delle Università italiane al fine di rendere operativo il corridoio accademico umanitario volto ad assicurare il proseguimento dei percorsi accademici bruscamente interrotti in patria. 

Oliviero: “Costruiti strumenti per l’accoglienza”

“L’Università degli Studi di Perugia ha subito compreso la gravità della situazione – ha dichiarato il Rettore Maurizio Oliviero – facendosi promotrice, sia a livello nazionale che regionale, dell’attivazione di una rete di solidarietà e di concreto sostegno al fine di tutelare il diritto allo studio delle giovani e dei giovani ucraini, trovando piena condivisione d’intenti sia con la Ministro Maria Cristina Messa e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, sia con la Regione Umbria e l’A.Di.S.U.. Insieme a queste ultime, infatti, sono stati costruiti gli strumenti che ci consentiranno di accogliere presso i nostri collegi e i nostri percorsi formativi coloro che fuggono dalle università ucraine. Fin dal principio – ha sottolineato Oliviero – la nostra azione è stata sostenuta dalla quotidiana interlocuzione con la prof.ssa Motuzenko, insieme alla quale intendiamo dare vita ad un progetto pilota che consenta di realizzare questo corridoio accademico umanitario, gestirne i flussi e le numerose problematiche, incluse quelle relative alla pandemia. L’Università degli Studi di Perugia affonda le sue antiche radici nella terra di San Francesco, di Aldo Capitini e della Marcia della pace: lavoreremo insieme alla Prof.ssa Motuzenko con il massimo impegno al fine di rendere concreto il nostro sostegno al popolo ucraino”.

La prof.ssa Stefania Stefanelli, delegata del Rettore per il settore internazionalizzazione e cooperazione internazionale, ha sottolineato che “l’incontro personale e professionale con la Prof.ssa Olena Motuzenko è uno strumento prezioso per individuare insieme e attivare gli strumenti e le procedure più idonee a garantire, nel più breve tempo possibile, il coordinamento delle iniziative di accoglienza e pieno inserimento nella vita dell’Ateneo degli studenti, dei ricercatori e dei docenti rifugiati dall’Ucraina. L’obiettivo che l’Ateneo persegue, anche con risorse interne, è quello di garantire a tutti non solo la sicurezza, ma anche la continuità dei propri percorsi accademici”. La professoressa, inoltre, ha ringraziato gli studenti e le studentesse, i docenti, i cittadini, le imprese e le fondazioni, per i numerosi e concreti aiuti offerti in adesione all’appello a collaborare promosso dall’Ateneo di Perugia in collaborazione con la Regione Umbria e l’A.Di.S.U, per il perfezionamento di questi corridoi umanitari. 

La delegata Motuzenko: “Necessaria pittaforma di informazione”

“La nostra Università è legata all’Umbria e all’Ateneo di Perugia da molti anni – ha affermato la prof.ssa Motuzenko -. In Umbria ed in particolare ad Assisi abbiamo realizzato iniziative accademiche e molti sono stati i bambini di Chernobyl ad essere ospitati: ora siamo di fronte ad una nuova emergenza, ed è necessario un ‘progetto pilota’, che consenta di gestire una situazione senza precedenti”. Dopo aver ringraziato il rettore, la delegata ucraina ha sottolineato che sarà necessario organizzare e gestire tutti gli aspetti operativi necessari a coinvolgere nel corridoio accademico umanitario gli universitari e le universitarie dei 282 atenei del Paese, spesso in fuga con le loro famiglie e talvolta persino con i propri animali domestici. La docente, incaricata dal Ministero ucraino di lavorare al coordinamento della solidarietà espressa dal sistema universitario italiano, ha evidenziato la necessità di creare in tempi molto stretti una piattaforma unica d’informazione e gestione alla quale i ragazzi e le ragazze ucraini possano accedere per entrare nel corridoio accademico nella modalità più adatta alle proprie esigenze formative.

Il Matias Cravero, presidente del Consiglio degli Studenti dello Studium, ha infine evidenziato la preoccupazione della comunità studentesca perugina per quanto sta accadendo in Ucraina e ha espresso la volontà di contribuire a dare risposta alle richieste di aiuto che giungeranno all’Ateneo, accogliendo ed accompagnando i colleghi e le colleghe che giungeranno a Perugia. 

Leggi anche:

Total
7
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Copia il tema in classe e prende 1: la sua professoressa posta il compito sui social

Next Article

Concorso scuola al via, 33 mila posti da prof: 3 aspiranti su 10 sono under 30

Related Posts