Parthenope: Una poltrona per due

Claudio Quintano e Giancarlo Spezie sono i due candidati al rettorato dell’Università Parthenope. Un momento delicato che segna la fine dell’era Ferrara.

Claudio Quintano, da oltre 20 anni Preside della Facoltà di Economia, e Giancarlo Spezie, direttore del dipartimento di Scienze per l’Ambiente, sono i due candidati al rettorato dell’Università Parthenope. Un momento delicato per l’Ateneo napoletano che segna la fine dell’era Ferrara, Rettore in carica dal 1986.
Se sarò eletto il mio sarà un rettorato di passaggio – ha detto Quintano – preparerò la strada ai più giovani per apportare modifiche più radicali all’Università”. Voglia di innovare quindi, ma senza stravolgere, un cammino per gradi mantenendo una continuità con il passato. Quintano è stato, infatti, anche prorettore e conosce a fondo i meccanismi dell’Università e i grandi cambiamenti ai quali sta andando incontro. Tra questi la nascita di una Fondazione che si dovrebbe occupare, almeno in parte, della gestione patrimoniale dell’Ateneo.
Un cambiamento di rotta rispetto al passato che ha suscitato molte polemiche, ma che anche il professor Spezie non contrasta nonostante alcune perplessità. “L’importante sarà lavorare per il bene dell’Università e la Fondazione può fornire strumenti utili per questo obiettivo”.
Chiunque diverrà rettore avrà una grande responsabilità sulle spalle – prosegue Spezie – l’eredità di Ferrara è pesante. L’attuale rettore ha fatto crescere l’Università sotto tanti aspetti e in particolare si è passati dai 2000 iscritti dei primi anni agli oltre 18000 di oggi”. Consapevole delle difficoltà che potrebbe incontrare, Spezie è determinato nel puntare sulle specificità dell’Ateneo: “E’ inutile fare doppioni di Facoltà andando a rivaleggiare con istituti più radicati nella città, sarà importante puntare sulle Facoltà che rendono unica la Parthenope e creare nuove opportunità di studio”. Uno stop alla crescita indiscriminata quindi con investimenti più mirati, puntando sulla qualità, in relazione alla risorse disponibili.
Dal canto suo Quintano sottolinea l’importanza di trovare un’intesa con gli altri Rettori della regione per intraprendere un percorso comune. “Il tema delle tasse non può essere ignorato – conclude Quintano – ci saranno degli aumenti, ma il tutto sarà mitigato da un sistema di sei fasce di reddito e ci saranno anche eque redistribuzioni sotto forma di borse di studio”.
Le difficoltà per i candidati aumentano quando si parla delle riforme che il governo sta apportando nel mondo dell’università. C’è attesa per la riforma Gelmini e ovviamente da questa dipenderà anche la stesura del nuovo statuto dell’Università, il primo vero banco di prova per il nuovo Rettore che dovrà fronteggiare anche le previste riduzioni di finanziamenti statali.
Giuseppe Porcelli

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