Divario torna quando si lasciano banchi. Fedeli,realtà inclusiva
(ANSA) – ROMA, 29 MAR – Spesso bacchettata da Bruxelles la scuola italiana si prende la rivincita, almeno su un fronte: riesce meglio delle altre in Europa a ridurre il gap tra studenti abbienti e meno abbienti per quanto riguarda le competenze linguistiche e matematiche. Peccato che finita la scuola dell’obbligo le disuguaglianze riemergano. Lo rivela uno studio elaborato dalla Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico basato sul confronto tra i dati delle indagini Ocse-Pisa sulle competenze scolastiche e sulle competenze degli adulti (26/28 anni).
“I dati ci dicono che la scuola italiana è una scuola inclusiva”, “fra le nostre e i nostri quindicenni le differenze socio-economiche di partenza pesano meno che in altri Paesi” commenta la ministra Fedeli, consapevole tuttavia che non si può certo dormire sugli allori visto che il divario torna a farsi sentire dopo l’uscita dal sistema scolastico. E dunque “è molto importante investire anche sull’acquisizione di competenze lungo tutto l’arco della vita”.
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