Approvata con fiducia al Senato la manovra che fa ritornare dalla finestra i PrestO, i nuovi voucher. Lo scivoloso terreno che ha fatto tremare il Governo Gentiloni, costretto il 21 aprile a far abrogare dal parlamento la norma per paura di una sconfitta ai due referendum della Cgil, raccolti con 4.5 milioni di firme. I “mini voucher” saranno utilizzabili da imprese con massimo 5 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, quindi la stragrande maggioranza. Tetto di 5000 euro sia per dipendenti che per datori di lavoro, non più di quattro ore giornaliere. Nessuno tipo di diritti.
La Cgil, dopo la beffa dei referendum aggirati, ha indetto una manifestazione nazionale per sabato 17 giugno a Roma, a partire dalle 9. Hanno aderito alla protesta anche gli studenti e i rispettivi sindacati di categoria, Udu, Uds, Rete degli studenti medi. Due saranno i cortei: uno in partenza da Piramide, l’altro da piazza della Repubblica. Corriereuniv.it ha intervistato Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti (Udu), per farvi conoscere il pensiero del maggiore sindacato universitario italiano.
Elisa, questi “mini voucher” sono un utile strumento contro il lavoro nero o l’ennesima estensione del precariato?
Secondo noi i PrestO, pur avendo alcune caratteristiche diverse, non risolvono il problema alla radice perché mantengono tutte le problematicità dei voucher. Ad esempio il fatto che non si trattasse di un contratto di lavoro ma di buoni privi di diritti. Si è dato a modificare leggermente uno strumento, lasciando invariato l’impianto di base.
Quali sono le iniziative di protesta e sensibilizzazione che state portando avanti?
Appena è stata ufficializzata in questa manovra la volontà concreta di reintrodurli abbiamo dato spazio alla fantasia. Le iniziative sono state varie, dai flash mob al Senato, nelle università e nelle scuole. Dopo il 17 bisognerà vedere come si evolveranno le cose, però sicuramente vista l’importanza dell’argomento non lo abbandoneremo. Inoltre, non bisogna dimenticare i voucher saranno usati molto durante la stagione estiva per studenti e ragazzi che lavorano nei ristoranti, stabilimenti o strutture turistiche.
Il segretario della Cgil Susanna Comusso ha dichiarato che la maggioranza ha abrogato i referendum, non i voucher, per “non spaccare il paese”. Paura di perdere l’ennesimo referendum?
È evidente che il governo ha voluto impedire la consultazione referendaria sulla paura di rivivere un 4 dicembre ed una sconfitta netta. Un’azione del genere non ha precedenti nella storia repubblicana che con un referendum indetto, a distanza di poco tempo, fosse reintrodotta una norma cancellata dalla stessa maggioranza. Maggioranza, per di più, piuttosto bizzarra perché composta da Pd, Forza Italia e Lega.
Sabato vi aspettate una forte partecipazione?
Nel territorio vi è stato un forte coinvolgimento, fermo restando che il periodo non è dei migliori perché molti studenti sono in sessione d’esame o di maturità, confidiamo che la partecipazione sarà buona. Noi in questo periodo di mobilitazione abbiamo riscontrato una forte partecipazione, sopratutto nell’area degli studenti-lavoratori. C’è molta consapevolezza su un tema come quello del lavoro che per scarsità interessa molto studenti e giovani in generale.
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