L’Italia delle elezioni raccontata da un AIESECer

Sono ancora gli studenti a parlare di elezioni, questa volta abbiamo raccolto il commento di Gianluca Radice ex Presidente di Aiesec Napoli Parthenope, english teacher per Aiesec Russia.

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Sono ancora gli studenti a parlare di elezioni, questa volta abbiamo raccolto il commento di Gianluca Radice ex Presidente di Aiesec Napoli Parthenope, english teacher per Aiesec Russia.

“Essere o non essere.. è questo il dilemma! La fatidica espressione si pone ancora a distanza di decenni.. ancora una volta il nostro Paese non è troppo capace di capire se vuole o meno essere una realtà unica, solida e solidale, vincente, unita ma soprattutto guidata da un nuovo spirito e sicuramente nuovi ideali.

Da troppo tempo essi sono stati sommersi dalla dilagante ignoranza, molto spesso anche indotta volutamente dai “piani alti” perché è risaputo che è molto più facile controllare e tener ferme persone poco informate e disinteressate. E’ proprio nei momenti di scelta come le elezioni che dovrebbe emergere però quel desiderio di cambiamento che ancora non si avverte. Infatti, nonostante l’affluenza alle urne sia stata significativa se paragonata ad altri Paesi, è comunque inferiore rispetto alle precedenti.

Il PDL ancora una volta risulta tra i vincitori “morali” di questa tornata elettorale, perché nonostante lo si desse già per sconfitto, alla fine ha raggiunto un consenso molto alto.
A questi si è contrapposta la coalizione di centrosinistra, le cui speranze di far leva sullo scontento popolare dilagate a seguito del governo Monti (e il suo bassissimo consenso lo esprime in misura chiarissima) sono crollate, nonostante la risicata maggioranza raggiunta, molto al di sotto delle aspettative e che, soprattutto, non garantisce la governabilità.

Il partito che ne è uscito però vittorioso è il M5s che con un leader di cui si diceva essere solo un comico è riuscito a far emergere il desiderio di cambiamento, diffuso nel nostro Paese da Nord a Sud. Adesso la domanda che tutti ci poniamo è: saranno in grado di governare e gestire situazioni instabili e comportamenti difficili da sradicare?

Da queste elezioni una cosa emerge ed è molto chiara: il popolo italiano è indeciso, incapace di intravedere un futuro limpido e chiaro, stanco di vedere sempre le stesse persone al Governo ma incapace di affidarsi con convinzione al rinnovamento, perché è risaputo che già la stessa parola cambiamento incute timore nelle persone e spesso si ha paura di cambiare, infatti è molto più semplice restare sempre nella stessa posizione, biasimando e parlando male delle cose fatte piuttosto che farne di nuove e cambiarle.
Se si deve tornare a votare, si spera che venga cambiata l’ignobile legge elettorale “Porcellum” che impedisce, tra l’altro, di scegliere liberamente i propri rappresentanti.

Io, studente di 23 anni, mi sarei augurato un vero rinnovamento e più spazio anche per noi giovani, più opportunità di partecipazione, più possibilità di lottare anche noi e per la ricostruzione morale ed economica del nostro Paese”.

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