Le università propongono 188 nuovi corsi di laurea per bloccare l’emorragia di matricole: ambiente e digital i settori su cui scommettere

Sono quasi 5mila i corsi di laurea che le università italiane proporranno alle future matricole per l’anno accademico 2022/2023. Un terzo delle nuove proposte didattiche riguarda i temi green e dello sviluppo digitale. Basterà per invertire il trend del calo delle immatricolazioni dopo il diploma?

Sono quasi 200 i nuovi corsi di laurea per i quali le università italiane hanno chiesto specifica autorizzazione al Ministero. Nello specifico si tratta di 188 nuove proposte didattiche che nei giorni scorsi sono stati approvati dal Consiglio universitario nazionale (Cun) e inviati all’Anvur per il via libera definitivo.

Si tratta, in totale, di 71 lauree triennali, 102 magistrali o a ciclo unico e 15 professionalizzanti che vedono anche per quest’anno una crescita molto marcata dei corsi di laurea a tema “ambientale”: come ha rilevato Il Sole 24 Ore, infatti l’ambiente e la sostenibilità sembrano essere il settore più gettonato con 30 nuove proposte di attivazione dei nuovi corsi di laurea a cui si devono sommare altre proposte che fanno sempre riferimento ai temi digitali sempre in ottica green.

Un trend in continua crescita se si pensa che all’inizio dell’anno accademico 2021/22 l’accoppiata green/digital poteva contare su 47 nuovi corsi di laurea quest’ anno lo stesso tandem ne vale oltre 60. L’ambiente, la sostenibilità, l’economia circolare caratterizzano 27 richieste di attivazioni, nei campi più disparati. Si va dalle triennali in Economia sostenibile per le sfide sociali, Biologia della salute umana e ambientale o Ingegneria dell’energia elettrica per lo sviluppo sostenibile alle magistrali in Ospitalità per lo sviluppo turistico sostenibile, Economia, finanza e sostenibilità o Sostenibilità trasformativa.

In tutto i corsi di laurea attivati negli atenei italiani, se le nuove proposte dovessero ottenere l’ultimo e definitivo ok da parte del Ministero dell’Università sfioreranno le 5mila. Un numero che si spera possa in qualche modo invertire l’andamento degli ultimi anni dove, anche a causa della pandemia, le iscrizioni delle matricole sono in calo con una diminuzione per lo scorso anno accademico (anche se i numeri non sono ancora definitivi) di oltre 10mila unità.

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