Stage: Tutto Quello che c’è da Sapere

È il salto dalla teoria alla pratica.

Una sorta di ponte fra il mondo dell’università e la giungla del lavoro, o come direbbero i più esperti, un’occasione di formazione “on the job” che permette a studenti e neodottori di abbandonare i libri e fare pratica all’interno di un vero contesto lavorativo.

Non c’è azienda, grande o piccola che sia, che non ricorra a questo strumento per testare i candidati prescelti e valutarli ai fini di un’eventuale assunzione. Un’esperienza, di regola non retribuita, che per il tirocinante diventa una vera e propria palestra, con tanto di tutor a vigilare sull’operato quotidiano. Un allenamento continuo attraverso il quale scoprire punti di forza e limiti rispetto al percorso professionale che si intende intraprendere.

Lo Stage

Lo stage, o tirocinio formativo e di orientamento nella terminologia di legge, è un periodo di formazione “on the job” presso un’azienda che costituisce un’occasione di conoscenza diretta del mondo del lavoro e di acquisizione di una specifica professionalità.

Normativa: Gli stage in Italia sono regolamentati dall’art. 18 della legge 196 (legge Treu). Successivamente il decreto ministeriale del 25 Marzo 1998 n°142 ha introdotto alcune modifiche. La normativa in vigore, oltre a definire in modo puntuale tutti gli aspetti connessi all’attivazione di uno stage, esplica che la finalità è quella di “realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro”.

I soggetti coinvolti: il periodo di formazione prevede l’incontro di tre soggetti. Il tirocinante, ovvero lo studente, l’azienda partner dell’iniziativa e l’università in qualità di ente promotore.
L’università deve obbligatoriamente provvedere all’assicurazione degli stagisti contro gli infortuni sul lavoro e provvedere a stipulare un’apposita convenzione con l’azienda che, in seguito, fissa condizioni, obiettivi, modalità, facilitazioni, obblighi e impegni (cioè l’orario lavorativo, i compiti che l’azienda affiderà allo stagista e il modo con cui lo stagista verrà seguito nella loro espletazione).

Chi lo può fare: si rivolge agli studenti universitari, ai laureati da non più di 18 mesi e agli studenti che frequentano dottorati di ricerca o scuole di specializzazione.

I canali di riferimento: università (career service; ufficio stage o SRI – servizio relazioni internazionali – ufficio international internship; direzione del corso di laurea), agenzie regionali per l’impiego e sezioni circoscrizionali, direzioni provinciali del lavoro, provveditorati agli studi, scuole statali e private parificate, centri di formazione e/o orientamento pubblici o convenzionati, comunità terapeutiche e cooperative sociali, servizi di inserimento lavorativo per disabili, istituzioni formative private senza fini di lucro, siti aziendali.

Sede: può essere svolto in aziende, enti pubblici o privati, studi professionali, organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche, istituzioni culturali e altre organizzazioni. L’esperienza può essere svolta in Italia o all’Estero.

Tipologie contrattuali: lo stage non è considerato rapporto di lavoro subordinato e quindi non comporta l’obbligo di retribuzione da parte dell’azienda, ne’ quello previdenziale. A discrezione dell’azienda o dell’ente promotore è possibile un rimborso spese.

Durata: la durata di uno stage è di minimo 12 settimane, se svolto in Italia (minimo 10 settimane se svolto all’estero), fino ad un massimo di 12 mesi. In via eccezionale, può essere approvato uno stage part-time a condizione che abbia durata minima di 16 settimane.

Conclusione rapporto: Al termine, lo studente deve redigere una relazione che attesti le attività svolte e sottoporla alla commissione del proprio corso di laurea per l’assegnazione dei crediti.

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