L'appello del ministro Giannini: "L'Egitto sia credibile sul caso Regeni"

Il ministro Giannini: «Appello accorato affinché l’Egitto diventi un interlocutore attendibile sul “caso Regeni”»

 

Le Università non solo come luogo elettivo di creazione e trasmissione della conoscenza, ma anche di produzione d’innovazione in grado di dare risposte nuove e importanti contributi all’Agenda internazionale. Da questa la riflessione è iniziato l’intervento di Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, intervenuta stamani al convegno dell’Università degli Studi Roma Tre “Dialoghi sulla sostenibilità-Roma 2016. Città, ambiente e territorio”.

Il ministro, dopo aver sottolineato l’importanza della “terza missione” dell’Università, che si sostanzia nel rapporto degli atenei con la società e il territorio e dell’importanza della sostenibilità nell’agenda del Governo, ha ricordato il ricercatore Giulio Regeni, «che nella sponda sud del Mediterraneo lavorava nella ricerca e ha trovato la morte». Il ministro, davanti la platea gremita dell’Aula Magna di Roma Tre, ha ribadito che l’Italia aspetta risposte: «Anche in questa sede rivolgo un appello accorato affinché l’Egitto, con cui avevamo un legame di “diplomazia culturale”, diventi un interlocutore attendibile. Sin dal 2007 si è ipotizzata la creazione di un ateneo italo-egiziano che sarebbe potuto diventare un hub di formazione per i Paesi dell’area che va dal Maghreb alla Turchia passando per Israele che per noi potrebbe essere l’occasione da rilanciare paradossalmente proprio in queste ore drammatiche.  Dal mondo della comunità scientifica a cui Giulio apparteneva potrà venire la possibilità di rinnovare il patto di collaborazione scientifico e culturale molto importante per l’equilibrio di tutta l’area. E quindi ci auguriamo che si vada in questa direzione quanto prima».

Il rettore di Roma Tre, Mario Panizza, ha spiegato aprendo i lavori il senso di questo ciclo di quattro convegni sulla sostenibilità, cui prenderanno parte tutti atenei di Roma: «Ognuno delle quattro università romane ha sue peculiarità e su queste s’incentreranno i temi del ciclo di convegni iniziato oggi nel nostro ateneo sulle questioni legate al territorio, all’ambiente, all’aspetto fisico della città nel suo rapporto con il sociale. Tor Vergata si occuperà di declinare la sostenibilità in termini di salute e benessere, La Sapienza, in termini di patrimonio culturale e l’ateneo del Foro Italico in termini di turismo e tempo libero. Ognuno di questi convegni avrà le stesse caratteristiche: sarà interdisciplinare, interateneo e intergenerazionale, mettendo insieme le energie più giovani, quelle degli studenti, con quelle più mature dei docenti».

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

I ricercatori rispondono a Renzi: "Per rilanciare il sistema serve ripartire dalle basi"

Next Article

Concorso scuola: 165 mila gli aspiranti prof, il 63% ha meno di 40 anni

Related Posts