L’Alma Mater si mette a dieta

metro_da_sarta.jpg“Finanziaria, ovvero atenei in sartoria”. Ve lo avevamo detto, e del resto il titolo del pezzo pubblicato sul free-press di dicembre scorso non lasciava adito ad interpretazioni di sorta. Tagli, tagli ed ancora tagli! Si ok, ma nei fatti? Quali ricadute si avranno nelle università italiane? È difficile prevederlo, molto dipenderà dalle acrobazie di bilancio, ma qualche effetto c’è già.

L’Alma Mater, dopo aver eliminato ben dieci cdl nell’a.a. 08/09, si appresta a “dimagrire” ancora. Le vittime sacrificali da offrire al duo Gelmini – Tremonti? Tre cdl per l’a.a. 09/10 ovvero: Tecnologie per la conservazione ed il restauro della Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche, Operatore informatico – giuridico, che fa capo alla Facoltà di Giurisprudenza e Progettazione e gestione didattica dell’e-learning e della media education della Facoltà di Scienze della Formazione.

Bel guaio, vero? Ma andiamo per ordine. Da Piazza J. F. Kennedy n ° 20, (la sede del Ministero ndr) le indicazioni contenute nel decreto ministeriale che ha rideterminato i parametri minimi per l’attivazione dei corsi di laurea erano lapalissiane: con meno di 50 iscritti pollice verso per l’attivazione. Certo, sia chiaro, la parola finale spetterà al Senato accademico a fine Aprile, ma stando ai numeri degli attuali iscritti qualche perplessità rimane.

Per il corso proposto dalla facoltà di Matematica mancherebbero all’appello una ventina di matricole, meno di 50 unità sono invece anche quelle del cdl in Operatore informatico – giuridico; maglia nera è il cdl sulla gestione didattica che conta poco meno di una decina d’iscritti.

Che dire, una bella gatta da pelare. Del resto le direttive del Miur sembrano orientarsi verso una sfoltita di un 20% dell’offerta didattica sul territorio nazionale per il prossimo anno accademico. La gloriosa Alma Mater ha un’offerta di 223 corsi di laurea e se verranno “sforbiciati” questi tre, la flessione sarebbe solo di un 1,3 % sul totale. L’ultima decisione spetta comunque all’ateneo che poterebbe orientarsi nel “salvarne” qualcuno dei tre cercando di accorciare la coperta su altre spese. Staremo a vedere.

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