La mascotte di Gianluca Vacchi distribuisce preservativi e cartine agli studenti 

L’iniziativa “promozionale” del marchio di kebab, Kebhouze, di Vacchi è riscosso solo l’ira dei genitori dei minori quando hanno aperto i pacchetti

C’erano filtri, cartine e fiammiferi. Ma anche preservativi accompagnati da frasi dal tono spiccatamente sessista. Un kit che ha mandato su tutte le furie i genitori di una scuola media romana. Già, perché i particolari regali sono stati distribuiti proprio agli studenti nei giorni scorsi davanti all’istituto di via Col di Lana, a due passi da piazza Mazzini.

A regalare l’occorrente, la mascotte del fast-food Kebhouze, che evidentemente confidava in un esito diverso dell’iniziativa pubblicitaria. Una vera e propria caduta d’immagine per la catena internazionale che tra i propri investitori annovera anche l’imprenditore bolognese Gianluca Vacchi, star di Instagram, dove vanta 22,7 milioni di follower. Kebhouze, invece può contare su sedi in numerose province italiane. Un marchio che è arrivato fino in Spagna, a Ibiza. Nella sola Capitale la catena ha quattro punti vendita distribuiti da Tor Vergata a Ostiense.

Il “marketing” davanti scuola

E pensare che l’idea era stata curata nel minimo dettaglio, come si evince dal fatto che questo personaggio colorato con tanto di corona da sovrano in testa, ha aspettato gli allievi alla fine di un normale giorno di lezione, intorno alle 15,30 del pomeriggio. L’obiettivo era distribuire una serie di piccole confezioni. All’interno, ecco la sorpresa. Niente stuzzichini, patatine, men che meno tracce di kebab. Al contrario, l’occorrente per fumare o per trascorrere una serata piccante. “Patatina gratis”, è stato lo slogan usato per pubblicizzare uno sconto sulle chips. “Insieme ai preservativi è un messaggio chiaro, volgare e sessita”, hanno tuonato i genitori. Un motto, che in considerazione dell’età dei destinatari, è stato ritenuto fuori luogo dalle mamme e dai papà. Genitori arrabbiati, dunque, che in breve tempo sono passati dalle parole ai fatti. Così ai dirigenti dell’istituto è stato consegnato uno dei kit, per capire come muoversi. Ieri Keb ha postato numerose stories, al villaggio Olimpico come alla fermata del bus, lamentando l’attesa dei mezzi pubblici. 

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