Tassa sugli affitti – Confermate all’interno della Legge di Stabilità alcune indiscrezioni già contenute all’interno del decreto sulla Service Tax: abolizione dell’Imu sulla prima casa e introduzione di una nuova tassa sugli immobili. La nuova imposta si chiamerà Trise e dovrà essere pagata sia dai proprietari che dagli affittuari.
Immediata la protesta delle associazioni studentesche: “Ad esserne maggiormente colpiti saranno infatti proprio coloro che una casa di proprietà non se la possono permettere e che vivono in affitto: i lavoratori a basso reddito, i precari, gli studenti – si legge nel comunicato diffuso da Link Coordinamento Universitario – Ancora una volta si sceglie di colpire chi sta già pagando le conseguenze della crisi e non chi invece continua a detenere grandi patrimoni”.
Con l’introduzione del Trise, infatti, migliaia di studenti fuorisede potrebbero veder lievitare le spese per l’alloggio. Stando al testo riportato nella Legge di Stabilità, saranno i Comuni a determinare la quota imponibile ai chi non possiede l’immobile, per una cifra che può oscillare tra il 10 e il 30% dell’importo della tassa.
“Stiamo parlando di una cifra da versare in aggiunta all’affitto che dovrebbe aggirarsi in media sui 279 euro”. Calcolano i rappresentanti di Link, che proseguono: “Nella Legge di Stabilità non c’è nessun segnale di una possibile inversione della rotta: non c’è una tassazione maggiorata dello sfitto, si mantiene l’esenzione dalla tassazione per l’invenduto (un vero e proprio regalo ai palazzinari e ai costruttori), non c’è nessun accenno a un intervento del pubblico per garantire a tutti il diritto all’abitare (e a un abitare dignitoso), non c’è un piano di recupero e di riutilizzo sociale dell’immenso patrimonio pubblico e privato in dismissione o abbandonato”.
Una situazione che potrebbe portare, inoltre, all’aumento degli affitti illeciti: “Il rischio, fra le altre cose, è che di fronte alla possibilità di dover pagare una nuova tassa chi oggi è costretto a ricorrere al mercato degli affitti sarà sempre meno incentivato a denunciare situazioni di affitto in nero, in un contesto in cui nuovamente a giovarne sarà chi possiede l’immobile e riscuote l’affitto, alla faccia di tutta la retorica messa in campo in questi anni sulla lotta all’evasione fiscale”.