Istruzione tecnica, la Cgil boccia la riforma: “Un disastro annunciato”. Valditara: “Adesso stessa dignità dei licei”

Dopo l’ok del Consiglio dei ministri, i sindacati criticano le novità volute dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Criticità sul nuovo ruolo dell’Invalsi.

Un disastro annunciato: la Cgil boccia la riforma degli istituti tecnici e professionali che ieri ha ricevuto il semaforo verde nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri. “Altro che serie A, in questo modo si istituisce un doppio canale dove il sistema dei tecnici e professionali viene declassato e ridotto. Un percorso specifico e accorciato per coloro che non sono destinati all’università, promuovendo una nuova sperimentazione, con meno tempo scuola, senza aver prima valutato gli effetti dei licei quadriennali.

Una scelta da parte del Governo che ci appare priva di qualsiasi impostazione scientifica – ha tuonato Flc Cgil – Ancora una volta si confonde l’istruzione con l’addestramento professionale legato ai bisogni delle imprese. L’attuale modello dei Pcto (ex alternanza scuola lavoro), anziché essere ripensato, viene addirittura esteso, con un ruolo fondamentale per consentire agli studenti la definizione di un proprio progetto di vita e di sviluppo professionale e l’utilizzo dell’apprendistato di primo livello con la finalità di rendere rapida la transizione verso il lavoro una volta concluso l’obbligo scolastico”.

Per il sindacato un altro aspetto grave del Ddl approvato ieri riguarda il ruolo dato all’Invalsi. “Certificherà l’accesso diretto agli Its per i percorsi sperimentali di Istruzione e Formazione Professionale. Ciò equivale alla totale messa in discussione del valore legale del titolo di studio finora attestato dagli esami di stato. Affidando inoltre, un ruolo inappropriato all’Invalsi, che travalica la funzione attribuitogli dalla legge stessa, ovvero quella di rilevare gli aspetti valutativi e formativi del sistema scolastico. Siamo di fronte a un disegno vecchio, ideologico, che cristallizza le disparità già presenti nel Paese e che la scuola ha, già in passato, rifiutato con forza” è la sentenza della Flc Cgil.

Di parere opposto ovviamente il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha parlato di “una riforma dell’istruzione tecnico professionale che deve diventare canale formativo di serie A con la stessa dignità dei licei: esistono tante intelligenze alcune più teoriche, altre più pratiche tutte di uguale valore”.

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