In un liceo di Ivrea il prof di latino diventa una professoressa: “Aiutata anche dai miei studenti”

Andrea Perinetti, 61 anni, ha deciso di cambiare sesso due anni fa e continuare ad insegnare nello stesso liceo. “Ho deciso di restare e di dare una testimonianza di autenticità ai miei studenti. E sono contentissima di averlo fatto”.

Da professore a professoressa grazie al cambio di sesso. È la storia di Andrea Perinetti, docente di latino e greco al liceo “Carlo Botta” di Ivrea, che a 61 anni ha deciso di raccontare il percorso che l’ha portata a diventare una docente trans all’interno dell’istituto dove ha sempre insegnato. Da un anno all’altro, quindi, i suoi studenti hanno imparato a conoscere e a confrontarsi con due docenti dal sesso diverso, anche se alla fine si trattava della stessa ed identica persona.

“Quando ho preso questa decisione avevo pensato di affrontare il cambiamento andando in un’altra scuola in cui avrei potuto presentarmi subito come donna e di andare in una città più grande dove nessuno avrebbe fatto pettegolezzi. Invece ho deciso di restare e di dare una testimonianza di autenticità ai miei studenti. E sono contentissima di averlo fatto” ha detto l’insegnante in un’intervista pubblicata oggi da Repubblica.

Il suo percorso di transizione è cominciato soltanto due anni fa: Andrea, un matrimonio e due figli alle spalle, ha confessato di utilizzare i vestiti da uomo soltanto all’interno della classe. Poi la svolta: le cure ormonali e il cambio di sesso che non poteva più essere nascosto. Per questo è uscita allo scoperto annunciando ai suoi ragazzi, alla dirigente scolastica e ai colleghi la sua decisione.

“Le reazioni sono state tutte straordinarie. La prima a saperlo, a luglio, è stata la dirigente scolastica: mi ha detto che mi avrebbe accolto in qualunque modo io avessi deciso di presentarmi ai ragazzi – ha continuato la docente nell’intervista a Repubblica – Poi ci sono stati i colleghi: molti che avevano capito mi hanno chiesto perché ci ho messo tanto ad aprirmi. E poi lo hanno saputo gli studenti e le loro famiglie. Non mi aspettavo così tanti messaggi, anche di genitori ed ex allievi: quasi tutti hanno detto che ho avuto forza e coraggio, ma è stata piuttosto una mia necessità di vita. Le nuove generazioni sono molto più aperte. Che io sia la stessa insegnante di prima i miei studenti lo hanno capito subito, spiego nello stesso modo ma mi dicono che adesso nei miei occhi c’è una luce diversa e più bella”.

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