I consigli dei docenti per affrontare al meglio il proprio percorso di studi. Nella nostra Guida in edicola: tutti i corsi di laurea, le città dove studiare, le dritte dei laureati, gli sbocchi occupazionali e la voce delle aziende.
Quando si studia male, specie alle superiori, è possibile che si affronti l’università con qualche lacuna di troppo. Le carenze sul piano degli studi scientifici poi, possono risultare ancora più problematiche rispetto ad altre. Questo è vero se la futura matricola ha fatto ricadere la scelta universitaria su una facoltà dove insegnamenti come la matematica, la chimica e la fisica ne caratterizzano il piano di studi. E’ il caso di Agraria.
Una soluzione però, almeno all’Università di Bari, forse c’è. “Abbiamo previsto che ai ragazzi che intendono iscriversi da noi vengano sottoposti dei questionari – spiega Vito Savino, preside di Agraria presso l’ateneo pugliese – in questo modo ci è dato sapere quanti di loro avranno bisogno di frequentare i pre-corsi prima dell’inizio ufficiale delle lezioni”. Insomma, una full immersion per i più svantaggiati, ma anche un modo per permettere ai docenti di sondare le predisposizioni di base delle loro future classi.
Una volta conclusa la triennale è consigliabile proseguire con l’iscrizione ad una laurea specialistica?
Trovo che su questo punto si faccia un po’ di confusione. Nel senso che la triennale non è di per sé professionalizzante, piuttosto aiuta ad avere delle conoscenze di partenza rispetto alla materia. Anche se non si volesse proseguire con l’iscrizione ad una laurea specialistica sarebbe opportuno comunque frequentare un master di primo livello.
Quali gli sbocchi occupazionali?
Si va dall’esercizio della libera professione, all’impiego nelle aziende, anche in qualità di consulente, oltre che all’interno di strutture pubbliche come Comunità montane, Agenzie per l’ambiente, e ancora agenzie per lo sviluppo. Oppure certificazione dei prodotti alimentari, soprattutto da parte di chi ha in mano una laurea in Scienze e tecnologie agrarie. Ci sono poi i programmi lanciati dalla Fao, e tutta quella serie di organizzazioni governative che richiede professionalità del genere per l’avvio o la continuazione di progetti nei Paesi in via di sviluppo. C’è da aggiungere comunque, che nella mentalità comune l’associazione fra agraria e agricoltura è molto stretta. Ma la verità è che gli orizzonti della facoltà sono molto più ampi, al punto che il background offerto da Agraria, soprattutto in termini di analisi e conoscenza dell’ambiente, supera molto spesso quello offerto da altri corsi di laurea di carattere scientifico.
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