Il ministero dell’Istruzione ha illustrato ai sindacati la bozza del decreto in cui sono contenute le linee guida sulla formazione docenti e provare personale, secondo quanto previsto dal dl 36, convertito in legge lo scorso mese.
Bozza del decreto formazione
In merito al nuovo periodo di formazione e prova dei docenti neo immessi in ruolo, la bozza del Miur si applica a tutte le categorie dei docenti di ruolo o che lo sono dal 2022. Non sono mancati contrasti con i sindacati in merito. In una nota informativa il sindacato Uil Scuola spiega come ciò non possa essere retroattivo e debba essere applicato ai nuovi assunti e nei bandi ai sensi dello stesso decreto 36.
Secondo la legge il periodo di prova prevede che sia di almeno 180 giorni lavorativi di cui almeno 120 di attività didattiche. Il personale docente, poi, è sottoposto ad un test finale che accerti come si siano trasotte in competenze didattiche pratiche le conoscenze teoriche disciplinari e metodologiche del docente, attraverso valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione dei docenti, in funzione dell’istruttoria di un docente al quale sono affidate dal dirigente scolastico le funzioni di tutor che non devono determinare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
Un ulteriore “test finale”
In caso di mancato superamento del test finale o di valutazione negativa del periodo di prova, il personale docente è sottoposto ad un secondo periodo annuale di prova in servizio, non ulteriormente rinnovabile. La vera novità riguarda di un “test finale” che si integra con la valutazione del dirigente scolastico e del comitato di valutazione. I sindacati su questo punto sono stati chiari: “Tale valutazione non dovrà essere considerato come una prova da superare. Tale introduzione sarebbe un elemento ulteriore mortificante del personale docente”.
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