Fed II, Bobbio: "Trombetti si dimetta"

trombi.jpgIl Rettore della Federico II di Napoli, Guido Trombetti, è sotto accusa. La sua decisione di rinviare le elezioni universitaria ha infatti scatenato un parapiglia tra gli studenti. E commenti duri da parte delle forze politiche. Come quelle dell’onorevole Luigi Bobbio, presidente provinciale di Alleanza Nazionale di Napoli, che ha chiesto le sue dimissioni.
Questa scelta, afferma Bobbio, rappresenta “l’assoluta inadeguatezza gestionale dell’attuale Rettore dell’Università di Napoli. Ammesso, però – prosegue – che la sua iniziativa non serva invece a camuffare una qualche forma di acquiescenza e di condiscendenza nei confronti del ribellismo minoritario ed estremista, che è stato ormai messo in un angolo dalla stessa popolazione universitaria”.
Anche gli studenti di Azione universitaria sono duri col rettore. “A Trombetti non è rimasta che una sola possibilità dimettersi e lasciare per sempre l’Università Federico II. – ad affermarlo sono Giancarlo Argo, dirigente nazionale di Azione Universitaria, e Giuseppe Sartore, presidente provinciale di Au – Non possiamo tollerare che un gruppo estremamente esiguo di ragazzi blocchi il 99% degli studenti della Federico II. Il rettore Trombetti è un buffone nelle mani della sinistra che lo manovra a proprio piacimento”.
Ma alla fine le elezioni si terranno. Le date scelte sono il 16 e 17 dicembre e per chi lo criticava è un successo. “La decisione del Rettore di tenere le elezioni universitarie il 16 ed il 17 dicembre è oggettivamente una vittoria di tutte gli studenti che ieri e oggi hanno presidiato il rettorato. – lo afferma Alessandro Sansoni, presidente provinciale di Azione Giovani – La nostra rivolta finalizzata a costringere le Istituzioni a pretendere il rispetto della legalità ha ottenuto un primo risultato. Pretendiamo adesso dal Rettore di predisporre le dovute misure affinché le operazioni di voto si svolgano regolarmente nella massima sicurezza e nella piena tutela dei diritti degli studenti candidati e votanti”.
Dalla Federico II intanto la nostra redazione sta aspettando il bilancio 2007, che non è ancora pubblicato sul sito dell’ateneo e che abbiamo richiesto già numerose volte.
Prosegue nel frattempo la nostra analisi del progetto Netcam, di cui abbiamo già parlato nel numero di novembre del free press.
Il progetto così come presentato al PON (Programma Operativo Nazionale) parla chiaro. In 18 pagine spiega per filo e per segno quali sono i propositi di un progetto di durata triennale (che si concluderà a fine 2008).
Per quanto riguarda “le linee guida su cui si sviluppano le attività del progetto NetCam” si legge, tra le altre: “la centralità dello studente con i suoi bisogni, le sue aspirazioni, le sue difficoltà e incertezze nella delicata fase di transizione scuola – università, con un riferimento anche al mondo del lavoro; non realizzare un progetto di informazione o di marketing universitario né saloni o fiere di orientamento, bensì iniziative che creino valore riguardo al concetto di conoscenza e di formazione e promuovano la diffusione dei saperi; un approccio innovativo all’orientamento, con elevato livello di interattività, per una corretta e strutturata informazione orientativa in relazione all’offerta didattica degli atenei”.
L’obiettivo dichiarato dunque è fare orientamento rompendo con il passato, soprattutto attraverso la realizzazione di un progetto che non faccia né informazione, né marketing universitario, né saloni o fiere.
Andando avanti c’è la descrizione delle attività che verranno realizzate per raggiungere gli obiettivi. Azioni che naturalmente sono comuni a tutti i progetti di questo tipo (analisi, indagini, strutturare nuovi contenuti, verificare…), divisi qui in aree di applicazione. Nello specifico poi si parla delle “attività previste dal progetto e sulle quali il network è attivamente impegnato: Portale Regionale dell’Orientamento delle Università Campane; Test attitudinali e disciplinari; Percorsi espositivi interattivi per l’orientamento universitario; Redazione interuniversitaria; Centro di Orientamento Interuniversitario Regionale”.
Il portale è www.netcam.it, che a poche settimane dalla fine del triennio non ha ancora i contenuti multilingue di cui si parla nel progetto, né i percorsi virtuali e interattivi. Per quanto riguarda i test attitudinali il professor Luciano De Menna (responsabile del progetto) ci ha parlato di un costo per la loro realizzazione che si aggira sui 70mila euro solo per la Federico II, a cui naturalmente vanno aggiunte altre quote (leggermente inferiori, ci ha spiegato il responsabile) da parte degli altri quattro atenei. Ma il centro di orientamento della Federico II, il Softel, è attivo già da 12 anni. Anche le altre università hanno da anni centri di orientamento propri. Come è possibile quindi che solo per realizzare nuovi test attitudinali e disciplinari si siano spesi circa 200/250mila euro? Quasi mezzo miliardo di vecchie lire. Dei percorsi espositivi, invece, abbiamo già abbondantemente parlato nello scorso numero del nostro free press, in cui abbiamo descritto la mostra “Tu dove sei, noi siamo qui?”.
Ma le diciotto pagine dell’allegato B non sono finite. Dopo ulteriori spiegazioni sul da farsi, si arriva all’ultimo foglio in cui si parla degli “eventuali elementi di coerenza” con le diverse politiche sostenute dal PON. Come ad esempio quella per l’occupabilità femminile, dove si dichiara che “i servizi predisposti nell’iniziativa TEL Rete Virtuale di Orientamento Regionale non contengono specifici requisiti di coerenza con questa politica”. Poi si passa agli elementi di coerenza con lo sviluppo locale, e anche qui “gli elementi di coerenza con tale politica non hanno una valenza specifica, ma sono trasversalmente presenti in tutto il progetto”. Ancora: elementi di coerenza con la politica per l’ambiente e la dichiarazione che “non sono previsti specifici elementi di coerenza con tale politica, in particolare a causa della natura stessa dell’intervento tecnologico-organizzativo”.
I “tuttavia” naturalmente si sprecano. E all’ultima richiesta di coerenza, questa volta con la politica per la diffusione della Società dell’Informazione, arriva l’ammissione finale: “l’iniziativa TEL Rete Virtuale di Orientamento Regionale costituisce un organico tentativo di conseguire risultati positivamente qualificanti per i cittadini e per l’ambito istituzionale e sociale di riferimento nella diffusione della Società dell’Informazione […] per la natura del suo oggetto – la produzione e la diffusione dell’informazione orientativa”. Giusto perché non si voleva fare mera informazione.

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