Erasmus today

Quale è la situazione oggi di uno studente universitario che desidera effettuare un periodo di studio all’estero? Ne parliamo con Rosalba Bacchiocchi, (Scienze della Comunicazione -Sapienza).

Quale è la situazione oggi di uno studente universitario che desidera effettuare un periodo di studio all’estero? La preziosa testimonianza di Rosalba Bacchiocchi, Responsabile Amministrativo Erasmus Facoltà, (Scienze della Comunicazione – Università Sapienza) è utile a comprendere le più variegate esperienze e problematiche legate al progetto Erasmus.
Chi sono gli studenti italiani che desiderano partecipare fortemente al progetto Erasmus?
La maggior parte degli studenti che fanno domanda per la borsa di collaborazione Erasmus sono ragazze. Credo che siano le più attente ad osservare i luoghi in cui si trovano e possiedano una capacità di adattamento maggiore rispetto ai ragazzi. Dalla selezione si nota anche come le richieste siano effettuate da chi studia per conseguire la Laurea Magistrale come se il progetto dovesse essere una parte della conclusione di un percorso formativo. Inoltre, chi fa domanda è uno studente fuori sede: molti provengono dal sud o dalle regioni vicine. Questo è un dato interessante che indica come le famiglia siano già abituate a spendere almeno da un paio di anni per mantenere i figli … quindi mandarli “fuori” non cambia. Invece, sono veramente pochi i romani che decidono di partire. Quest’anno su 80 ragazzi, al più 10 saranno di Roma.
Quali sono gli studenti stranieri che scelgono l’Italia come meta Erasmus?
La richiesta è altissima da parte della Spagna e questo per diversi motivi: la comprensione più immediata della lingua, i ritmi del vivere coincidono, il clima come aspetto importante e la reciprocità di esami e percorsi di studio davvero simili. I ragazzi spagnoli sono i più entusiasti. Al contrario per esempio dei francesi, che sono pochi e trovano difficoltà dal punto di vista organizzativo. Anche a sua volta la Francia sta creando dei “limiti” per l’accesso alla borsa con la richiesta di titoli, certificati, punteggi che spesso non incoraggiano lo studente a partire. I tedeschi d’altro canto, arrivano in pochi, ma se ricevono un’esperienza positiva, spesso “ritornano” in Italia per stabilirsi lavorativamente. Mentre gli italiani che decidono di partire in Germania sono selezionati anche in base alla conoscenza della lingua tedesca attraverso un test online che mostra il livello e l’eventuale partecipazione ai corsi integrativi preparati all’arrivo dello studente che sono propedeutici e ben strutturati.
Con quali paesi ci sono accordi nuovi di mobilità Erasmus e con quali invece è ancora lontano intravederli?
Sono stati stanziati accordi con la Turchia, che quest’anno ha erogato due borse di studio per ragazzi che verranno a studiare da noi a Scienze della Comunicazione, ma che si troveranno in difficoltà sia a fronte di problemi linguistici per lo studio dell’italiano che per sostenere gli esami, in quanto trovare dei corsi in lingua inglese e docenti disponibili a interrogarli non è cosa facile. Ad oggi, alla Sapienza, è stato attivato solo un corso in inglese per la Laurea Magistrale in Ingegneria. Paesi come la Gran Bretagna, la Scozia e l’Irlanda sono invece attualmente disinteressati nell’intraprendere un interscambio Erasmus, perché esiste un discorso indipendente che vale per i corsi di lingua con le relative certificazioni e inoltre gli inglesi ritengono che la nostra didattica sia meno formativa rispetto alla loro.

Quali sono i problemi più comuni per gli studenti stranieri in Italia?
Di sicuro l’alloggio e i costi da sostenere in una città come Roma per esempio. Non esistono strutture idonee, né vantaggi per abbonamenti ai mezzi pubblici. Molto sviluppate sono le realtà degli affitti a nero quando invece sarebbero diversi i vantaggi per i proprietari. Per gli studenti consigliamo l’Agenzia Affitti Laziodisu (Via C. de Lollis, 22) proprio per garantire una più conforme parità di esigenze.
Quali sono i motivi in generale per cui i candidati vincitori possono rinunciare alla borsa Erasmus?
Tralasciando i motivi personali, ciò che emerge è un problema economico in primis, perché di sicuro la famiglia è un elemento fondamentale che sprona, in alcuni casi, e condiziona, per altri. Vi sono anche motivazioni legate alle personalità, all’incertezza, all’ingenuità di fare domanda, seguendo un copione, senza rendersi conto davvero di che cosa consiste il progetto. Coloro che partono, comunque, sono spinti da una forte motivazione e un senso di libertà che si “fa sentire” ancora prima di acquistare il biglietto.

L’appartenenza all’esperienza comune per molti studenti, fa del Progetto Erasmus, un precursore dell’idea di condivisione e convivialità tra culture e tipologie di studio diversi. L’Erasmus è un valido esempio su come sia possibile educare all’internazionalismo, viaggiando e tornare per raccontare un percorso.
Tiziana Petruzzelli

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