DECRETO PA – E’ scontro rettori – governo

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Medici ospedalieri in pensione a 65 anni, ricercatori universitari a 62. E’ una delle novità introdotte dal Decreto Legge sulla PA, in discussione alla Camera. Ma, intanto, non mancano le polemiche. E’ scontro a tutto campo tra rettori e governo sul decreto Pubblica Amministrazione del ministro Marianna Madia.

Secondo la Crui all’interno sono stati inseriti alcuni provvedimenti che riguardano il mondo universitario: le nuove regole per le scuole di specializzazione per Medicina, l’abilitazione scientifica, le norme sull’Invalsi e soprattutto il pensionamento «anticipato» dei docenti universitari, equiparati agli altri dipendenti pubblici.

In una lettera inviata al ministro Giannini il presidente della Conferenza dei Rettori ha parlato di una “tendenza all’omologazione con il sistema della Pubblica Amministrazione per l’Università italiana”.

“I provvedimenti – con particolare riferimento a quelli riguardanti i vincoli di finanza pubblica, la revisione del modello di formazione specialistica dei medici e, da ultimo, la prevista equiparazione del trattamento di quiescenza dei professori e dei ricercatori universitari a quello della dipendenza pubblica e la necessaria revisione delle procedure dell’abilitazione – rischiano di intervenire, in modo disorganico e frammentario, sulla regolazione del sistema universitario e di limitarne (ulteriormente) l’autonomia, come noto costituzionalmente tutelata” – ha concluso Paleari.

Il ministro Madia ha provato a tranquillizzare i docenti, dopo le novità introdotte dalla commissione Affari costituzionali della Camera. Riguardo alle pensioni si tratta, ha detto, di una «facoltà», entro determinati «paletti». Non c’è, ha concluso Madia «nessun problema di lesa maestà».

Tuttavia il ministro, piuttosto che porsi il problema dei «baroni», invita a riflettere su come sbloccare il turnover. Il pensionamento d’ufficio, riscritto da un emendamento, si può attivare dopo il raggiungimento dell’anzianità e dei 62 anni, che diventano 65 per docenti universitari e medici. Non si applica, invece, ai magistrati. Sono uscite anticipate che aggiornano uno strumento già previsto, senza, sottolinea il ministro, come deroga alla legge Fornero. Ora il decreto offre una ricetta precisa alle amministrazioni che vogliono «svecchiare» il loro organico. Il pensionamento deve essere però «motivato».

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