CoNPAss: le università del Sud non sono di serieB

E’ del 6 settembre la notizia che il Ministero della Coesione Territoriale e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno ideato il progetto “100 Messaggeri”, che si propone un programma di scambio tra studiosi europei, ricercatori italiani all’estero e studenti universitari per portare idee e “contaminare” con le proprie esperienze gli atenei del Sud.

Documento del Coordinamento Campano dei Professori Associati

E’ del 6 settembre la notizia che il Ministero della Coesione Territoriale e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno ideato il progetto “100 Messaggeri”, che si propone un programma di scambio tra studiosi europei, ricercatori italiani all’estero e studenti universitari per portare idee e “contaminare” con le proprie esperienze gli atenei del Sud.

Da un Governo di tecnici che dovrebbe guidare il Paese esclusivamente con politiche ispirate ai principi di rigore, equità e crescita non ci saremmo aspettati un provvedimento che prevede la spesa di 5,3 milioni di euro che i ministri Barca e Profumo hanno destinato al progetto di contaminazione degli Atenei del Sud.

Questa azione appare molto simile alle vecchie e dannose elargizioni che hanno contribuito non poco (assieme all’economia criminale e sommersa, la corruzione e l’evasione fiscale) alle condizioni disastrose in cui versa il Paese e il Meridione in particolare.

Il programma “100 Messaggeri” è dedicato solo alle università del Mezzogiorno d’Italia, ancora una volta considerate Università di serie B, “incapaci” di produrre e trasferire conoscenza a territori sempre più impoveriti dall’emigrazione intellettuale ed imprenditoriale.

II Coordinamento Nazionale dei Professori Associati degli atenei campani (CoNPAss) respinge questa visione e ribadisce che al Sud non servono elemosine ma programmi organici e strutturati di sviluppo.
Tutte le università del Sud hanno programmi e accordi internazionali di ricerca e di scambi culturali, studenti che partecipano ai programmi Erasmus in Europa e nel Mondo, Master internazionali che consentono opportunità di confronto e di scambi della conoscenza, delle sperimentazioni in atto, dei risultati che ogni ricercatore o docente si attende dagli studi, dalle ricerche, dalle azioni d’innovazione che possono avere ricadute sulle attività produttive e delle imprese.

Allora di cosa stiamo parlando? Perché aumentare le tasse universitarie in alcuni casi del 40% e poi voler contaminare le università con i 100 Messaggeri ? Perché i numeri chiusi quando dobbiamo raddoppiare il numero dei laureati rispetto alla popolazione italiana per essere come i paesi più avanzati d’Europa? Perché continuare a mortificare le risorse umane del Paese, sia quelle all’estero che quelle in Italia, andando a ridurre anziché aumentare il numero dei nostri ricercatori e dei docenti?

L’iniziativa del ministro appare pura propaganda a chi nell’università pubblica lavora con impegno e continua a difendere il diritto allo studio e alla ricerca per tutti.
Più istruzione, più scuola, più università, più laureati, più sapere, più conoscenza, più cultura sono la nostra unica speranza per avere più democrazia e per essere pronti alle sfide di un Pianeta di circa sette miliardi di esseri umani. Sono questi gli strumenti che occorrono per un’effettiva crescita culturale e produttiva del Meridione.

Non accettiamo il declino del nostro Paese per assecondare una visione neoliberista che trasforma tutto in merce, anche gli esseri umani e i lavoratori. Non accettiamo che per aumentare la “produttività” del Paese si debba ridurre il costo del lavoro e aumentare il costo dell’istruzione fino a fare emergere nuove forme di schiavitù da quelle del mercato nero del lavoro fino a quelle intellettuali. Riteniamo, invece, che la rivoluzione culturale e le sfide del nuovo secolo devono essere fondate sulla distribuzione delle risorse e delle conoscenze, svincolando i Paesi dal dominio incontrollato delle speculazioni finanziarie.

Il CoNPAss fa appello ai Rettori, a tutti i professori universitari e a quanti, sinceri democratici, rivestono cariche di deputati, senatori, assessori delle istituzioni pubbliche perchè sottoscrivano questo nostro appello contro la distruzione sistematica e pianificata delle nostre istituzioni educative pubbliche, Università e scuola, che sono i pilastri del nostro Paese.

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3 comments
  1. si credo anche io che occorra un intervento piú strutturato per scuola e università, il problema è a livello nazionale non solo meridionale, i laureati disoccupati abbondano lungo tutto lo stivale

  2. E’ di iera la notizia apparsa sui giornali della protesta dei professori leghisti che condannano la proposta del Ministro Profumo di regalare IPad ai docenti del Sud.
    Ancora una volta il ministro compie un atto di discriminazione e di elemosina verso il meridione, è sbagliato ed alimenta sentimenti leghisti ancor più ripugnanti.
    L’obiettivo del Coordinamento Nazionale dei Professori Associati è anche quello di non cadere nella trappola della contrapposizione Nord-Sud che non ha più ragione di esistere, infatti rafforzare l’Europa passa attraverso la cooperazione e l’unione politica di tutti i Paesi europei figuriamoci se dobbiamo ancora superare l’unificazione ottocentesca tra Nord e Sud dell’Italia. I nostri obiettivi sono gli obiettivi dell’Europa, i nostri sforzi devono essere rivolti al raggiungimento dei livelli degli altri Paesi Europei, dobbiamo preoccuparci solo di fare tutto il possibile per non retrocedere per quanto riguarda le conquiste raggiunte in materia di diritti umani e di salvaguardia della dignità della vita. Ancora molta strada c’è da percorrere e non possiamo permettere che si torni indietro neanche di un passo.
    I diritti allo studio e alla conoscenza sono tra queste conquiste non dimentichiamolo.

  3. “Il CoNPAss fa appello ai Rettori, a tutti i professori universitari e a quanti, sinceri democratici, rivestono cariche di deputati, senatori, assessori delle istituzioni pubbliche perchè sottoscrivano questo nostro appello contro la distruzione sistematica e pianificata delle nostre istituzioni educative pubbliche, Università e scuola, che sono i pilastri del nostro Paese.”

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