Aran – Raggiunto l’accordo sugli scatti d’anzianità: recuperato il 2012, ma a spese del MOF

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Scatti d’anzianità: raggiunto l’accordo all’Aran per il riconoscimento degli scatti d’anzianità del 2012 agli insegnanti. Il patto siglato oggi sarà valido per tutto il personale del comparto scuola (docenti e Ata). L’accordo raggiunto, inoltre, elimina definitivamente il rischio per i docenti interessati di over restituire gli importi già percepiti in busta paga.

Per trovare i fondi necessari a garantire le progressioni di carriera è stato necessario effettuare tagli al MOF (Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa). Nonostante questo sacrificio, sono stati quasi tutti positivi i commenti rilasciati dalle sigle sindacati di settore: “Le progressioni di carriera saranno corrisposte sia ai docenti che le hanno già maturate, sia a quelli che devono ancora raggiungerle. Ma per siglare l’accordo – spiega Di Meglio (Gilda) – è stato necessario sacrificare il Fondo di istituto perché il Governo ci ha privato di ciò che ci spettava destinando altrove i risparmi derivanti dai tagli”.

“Avevamo come obiettivo prioritario la tutela del salario fondamentale e lo abbiamo conseguito nell’unico modo oggi possibile, assumendoci ancora una volta la responsabilità delle scelte necessarie – scrivono dalla Cisl scuola – Il problema degli scatti è nato nel 2010 e da allora abbiamo cercato di risolverlo attraverso l’iniziativa e le intese sindacali che siamo stati capaci di costruire, misurandoci con vincoli e opportunità ancora oggi tutti presenti, nonostante si siano avvicendati quattro governi e almeno altrettante maggioranze. Se non avessimo giocato con determinazione il nostro ruolo di sindacato, delegando le soluzioni alla politica, saremmo ancora a mani vuote”.

“Evitata l’ennesima ingiustizia  ai danni del personale della scuola” Commnta il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi.

Mentre più polemico è il commento dell’Anief che critica duramente la scelta di sacrificare il Mof: “C’è poco da esultare: per permettere di assolvere il diritto degli aumenti stipendiali automatici vengono tagliati in modo irrecuperabile 124 milioni di euro nel 2013 (che si aggiungono ad altri 280 già cancellati), circa 550 milioni per il 2014 e 350 milioni per il prossimo anno. Con la prospettiva che il taglio di oltre un terzo del MOF diventi permanente.
Bisognava invece puntare allo sblocco del contratto e far avere 1.200 euro l’anno a dipendente dal 2010. E’ un accordo a perdere, che non arresta il processo di proletarizzazione della categoria – spiega Marcello Pacifico, portavoce Anief-Confedir –  E pesa in negativo sull’offerta a supporto della didattica, perché l’anno prossimo farà avere alle scuole meno soldi di quello che si è appena concluso. L’unica buona notizia è l’aver salvato le posizioni economiche legate alle prestazioni aggiuntive svolte nell’ultimo triennio dal personale Ata”.

Duro anche il commento di Mimmo Pantaleo, segretario FLC Cgil: “Un si alle posizioni economiche e un no all’accordo sugli scatti da parte della FLC che denuncia l’insostenibilità per le scuole di un taglio del Mof di 680 milioni di euro per gli anni 2013 e 2014 e di 350 milioni di euro a partire dal 2015. Esprimiamo soddisfazione per come si è conclusa la vicenda delle posizioni Ata anche se si tratta di una operazione una tantum e non di un vero e proprio ripristino dell’istituto contrattuale. Al contrario  siamo critici sull’accordo sugli scatti di anzianità. Ripristinare come? Riducendo per il secondo anno consecutivo lo stipendio ad altri lavoratori? Ancora una volta i lavoratori debbono sottostare al ricatto di recuperare le risorse necessarie per gli scatti (un diritto contrattuale) tagliando il Fondo di Istituto che garantisce prestazioni essenziali alle attività progettuali e qualificate per alunni.

Dal governo ci aspettiamo un atto di coerenza che mantenga fede agli impegni presi sul ripristino del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof) e della legge 440/97 (autonomia scolastica) entrambi destinati al valore aggiunto della didattica. A questo condizioni siamo pronti a firmare anche l’accordo sugli scatti ritenendo che non vada nella direzione giusta il ripetersi di operazioni politico salariali a danno di tutti: lavoratori, contrattazione, diritti dei soggetti in formazione”.

 

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