Il CRUL-Comitato Regionale delle Università del Lazio, convocato dal decano, Rettore della Lumsa, prof. Giuseppe Dalla Torre, con la partecipazione anche della nuova componente studentesca, ha rieletto all’unanimità come presidente, il professor Guido Fabiani, Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre.
Il voto unanime per il rinnovo della presidenza Fabiani è stato improntato all’obiettivo di richiedere in particolare al governo della Regione un impegno ed un’attenzione significativamente maggiori che per il passato nelle politiche per il Diritto allo studio e per il sostegno del sistema universitario regionale.
Il sistema universitario laziale è un bacino di competenze scientifiche e culturali con caratteristiche, dimensioni e composizione che lo pongono al primo posto a livello nazionale, assieme a quello lombardo.
250.000 giovani scelgono le Università statali e non statali del Lazio per investire nella loro formazione e pagano contributi che in buona parte sono devoluti alla Regione stessa perché svolga la sua funzione in materia di diritto allo Studio.
Soprattutto nell’attuale fase di crisi del Paese, nel corso della quale le Università laziali si sono assunte l’onere di non aumentare le tasse degli studenti, la Regione ha la responsabilità di fare del sistema educativo, una leva prioritaria di sviluppo.
Il Crul nella sua interezza chiede alla Presidenza della Regione e agli Assessorati competenti di avviare una nuova stagione di rapporti e di aprire immediatamente un tavolo programmatico per:
– affrontare la riorganizzazione, razionalizzazione e sviluppo della politica per il diritto allo Studio gestito finora dalla Regione, avviando un’azione di spending review ma senza provocare il ridimensionamento dei servizi per gli studenti;
– definire un serio programma di investimenti per la costituzione di un sistema regionale di Ricerca e Innovazione, affidando un ruolo da protagonisti alle Università e al sistema produttivo ;
– dare continuità e onorare gli impegni, già assunti e sottoscritti con specifiche convenzioni, per garantire le spese sostenute per gli investimenti in laboratori scientifici e, soprattutto, il pagamento di borse e contratti a oltre duecento giovani ricercatori.