Obama contro i test d’ingresso. La notizia che arriva oltreoceano è nata durante un “question time” tutto particolare, lanciato dal Presidente degli Stati Uniti d’America durante una sessione di domande e risposte su Twitter. POTUS, l’account ufficiale di Barack Obama, ha interagito con i suoi follower sui temi scolastici e universitari. Poi, la dichiarazione del presidente: ”
Se i vostri ragazzi avessero più tempo libero a scuola, come vorreste che lo impiegassero?, chiede Obama. Seguono le risposte «multiple choice».
A) Imparando a suonare uno strumento musicale
B) Studiando una nuova lingua
C) Facendo coding, cioè programmazione informatica
D) “Facendo-più-test-stan-dar-diz-zati. Se voi siete come la maggior parte dei prof e dei genitori americani – scrive il presidente – non sceglierete la risposta D. E – colpo di scena – nemmeno io”.
Le prove standardizzate sono una pietra miliare del sistema scolastico americano. Negli ultimi tempi, però, sono nati diversi gruppi di protesta, sia dal punto di vista degli studenti che dagli stessi genitori e insegnanti. Insomma: mentre nelle scuole italiane si continua a perseguire il modello del test d’ingresso a numero chiuso (e non ultimo degli INVALSI), nel modello americano le cose sembrano prendere una piega completamente opposta. La parola d’ordine del movimento anti-test nato spontaneamente negli USA è “OPT OPT”. Per fare un esempio solo a New York la primavera scorsa quasi 200 mila studenti hanno boicottato le prove.
Obama aggiunge: “Oggi molti genitori sono preoccupati dai troppi test a cui i loro figli sono sottoposti. E pure gli insegnanti, dice, sono così pressati dai quiz che perdono la gioia di insegnare”. Anzi, rilancia: “Ho chiesto al ministero della Educazione di intervenire aggressivamente sui distretti scolastici per essere certi che ogni singolo test che viene effettuato nelle nostre classi sia davvero necessario. “Per questo – conclude – lavoreremo con le scuole, con gli insegnanti e con i genitori per liberarci dall’ossessione dei test e fare in modo che i nostri ragazzi si divertano a imparare. Per essere certi che vadano incontro a un futuro di successo”.
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