La Sapienza torna nell’occhio del ciclone. In risposta alla lezione (annullata) dell’ex brigatista Valerio Morucci, il Rettore ha rinnovato l’invito a Papa Ratzinger, mentre il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha affermato che l’ateneo romano è nelle mani di “300 piccoli criminali”.
Un inizio di anno decisamente movimentato per la più grande università d’Europa che fa parlare di nuovo di sé. E anche questa volta le ragioni dell’occhio di bue puntato sulla Minerva ricadono in ragioni di estremismo politico dal sapore anni Settanta.
La lezione dell’ex br Valerio Morucci, organizzata all’interno di un master della facoltà di Scienze Umanistiche e in programma per il prossimo 12 gennaio, è stata annullata in seguito alla rivolta che l’invito ha suscitato. Lo stesso rettore Luigi Frati si è pronunciato esplicitamente contro l’incontro: “Parli, stesso giorno stessa ora, ma in via Fani, dove furono massacrati degli innocenti” ha detto l’altro ieri il numero uno della Sapienza. E proprio qualche giorno fa il rettore ha rinnovato l’invito al Papa affinché visiti l’ateneo, visita che giusto un anno fa (prevista in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico) è stata rimandata in seguito ad aspre polemiche sulla scelta dell’allora rettore Renato Guarini.
Ad inasprire un clima già infuocato sono arrivate ieri anche le parole del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che durante il dibattito “Cortina incontra” ha affermato che “L’Università La Sapienza è in ostaggio di 300 piccoli criminali”.
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