Abilitazione scientifica nazionale, i risultati slittano al 30 novembre

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Nuova proroga per la conclusione dei lavori delle commissioni che stanno valutando i candidati all’Abilitazione Scientifica Nazionale, necessaria per diventare, in base alla normativa vigente, professore all’Università. E’ stato infatti emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che sposta la scadenza, precedentemente fissata al 30 settembre, alla data del 30 novembre.

I risultati dell’Abilitazione Scientifica Nazionale indicheranno i candidati che nei prossimi quattro anni potranno spendere il titolo acquisito per partecipare ai concorsi indetti dalle Università per professori associati e ordinari. La complessità della procedura, che vede impegnate 184 commissioni nazionali e circa 60.000 candidati, ha comportato necessariamente l’adozione di alcune proroghe per consentire ai commissari di portare a termine il lavoro di valutazione e al Ministero di verificare la coerenza dei lavori con quanto previsto dalla complessa normativa in materia (legge n. 240 del 30 dicembre 2010). Nella nuova procedura delle Abilitazioni Nazionali le commissioni operano infatti come articolazioni del Ministero a cui spetta la verifica della regolarità della procedura. Lo sforzo organizzativo è stato enorme, data anche la mole dei numeri da gestire e le criticità emerse.

 

I candidati:

L’abilitazione riguarda 59.193 candidati di cui 18.073 aspiranti alla I fascia delle docenza (docenti ordinari) e 41.120 alla II fascia (docenti associati). Le domande complessive per la I fascia sono state 21.395, di cui 3.850 inoltrate da esterni al sistema universitario, a testimonianza di una procedura aperta a tutte le componenti del mondo scientifico. Per la II fascia le domande complessive sono state 47.160, 18.273 inoltrate da esterni. Complessivamente le domande di soggetti esterni sono state 22.123. Un esterno può aver inoltrato domanda per più settori concorsuali e anche per più fasce, pertanto il numero dei candidati al di fuori del sistema universitario risulterà leggermente inferiore a 22.123.

 

Le commissioni:

Le commissioni coinvolte sono complessivamente 184: 109 per i settori bibliometrici (area medica e tecnico scientifica, quelle in cui è possibile misurare l’impatto delle pubblicazioni scientifiche all’interno della comunità di riferimento sulla base di precisi indicatori), dove i candidati sono 35.899, e 75 le commissioni dei settori non bibliometrici (area umanistica e delle scienze sociali per le quali funziona la sola revisione ‘fra pari’), dove i candidati sono 23.294. In 131 commissioni non ci sono state rinunce da parte dei commissari. Nelle altre 53, invece, si sono verificate dimissioni e sostituzioni anche di 4-7 commissari.

 

Le criticità:

Fin dall’inizio del processo, avviato a fine 2012, è stata posta la massima attenzione alla tutela dei candidati per assicurare una valutazione equa e trasparente. Ciò ha comportato un’azione puntuale di verifica da parte del Miur con la finalità di assicurare la correttezza dell’esito finale e di verificare procedure di grande complessità. Nel corso della procedura si sono verificati via via non pochi problemi. Alcune criticità si stanno risolvendo solamente in questi giorni e il Ministero ne darà comunicazione alle singole commissioni a partire dalla prossima settimana.   

Tra i problemi rilevanti si segnala innanzitutto la necessità, che riguarda i settori bibliometrici, di recuperare i codici ISI e SCOPUS di tutte le pubblicazioni presenti nelle domande dei candidati per assicurare una corretta valutazione delle pubblicazioni stesse. Un’attività che è in via di definitiva risoluzione per circa 3.000 domande per le quali si stimano variazioni significative degli indicatori in circa 500 casi.  Variazioni che possono comportare un mutamento di posizione del candidato rispetto agli indicatori della valutazione.

Analogo problema per i settori non bibliometrici: è stato necessario il recupero dei codici ISBN dei libri e dei capitoli su libro indicati in domanda dai candidati perché in molti casi non erano specificati. Circa 9.000 domande presentavano questa anomalia. Di queste circa 1.000 comportano variazioni degli indicatori che risultano significative.

Molti candidati, poi, in sede di compilazione della domanda, hanno inserito le pubblicazioni scientifiche in sezioni non pertinenti. Per tutelarli si è provveduto al recupero delle informazioni relative a tali pubblicazioni. Operazione che ha richiesto un’analisi puntuale e manuale delle domande che presentavano questa problematica. Un ulteriore motivo di allungamento dei tempi, infine, sono state le dimissioni di alcuni commissari.

Queste criticità hanno richiesto al Ministero un lavoro supplementare e in larga misura manuale nel corso dei mesi estivi, lavoro giunto ormai quasi al termine. Dalla prossima settimana partirà l’invio di comunicazioni specifiche alle commissioni (incluse le 58 che ad oggi hanno già terminato i lavori) per consentire la verifica della congruenza dei giudizi rispetto agli ultimi aggiornamenti. Dopo un’attenta analisi dei verbali da parte del Ministero si procederà alla pubblicazione dei risultati dell’Abilitazione per ciascun settore concorsuale senza attendere che tutti abbiano terminato i lavori. Laddove saranno riscontrate anomalie rilevanti rispetto agli atti delle procedure, il Ministero le segnalerà alle commissioni in modo che l’esito finale del processo risulti corretto. L’esperienza maturata nella prima tornata richiede per il futuro una riflessione sull’intero processo, allo scopo di introdurre semplificazioni e miglioramenti per renderlo più fluido e, possibilmente, più rapido.

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