Brexit e Università, perché la Gran Bretagna non vuole più l’Erasmus+

Il disappunto del mondo accademico e la proposta dell’Irlanda. Ma Johnson annuncia che continuerà la partecipazione al programma Erc, le borse di studio per la ricerca

Il disappunto del mondo accademico e la proposta dell’Irlanda. Ma Johnson annuncia che continuerà la partecipazione al programma Erc, le borse di studio per la ricerca

Una delle brutte sorprese dell’accordo per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea è stato l’annuncio della fine della partecipazione di Londra al fortunato programma per la mobilità degli studenti universitari Erasmus+. 

«Una decisione difficile», ha ammesso Johnson che lo scorso gennaio si era speso davanti al suo Parlamento – già allora dubbioso – a favore della continuazione del programma per i giovani dell’Unione Europea. Erasmus+, ultima versione del programma nato più di 30 anni fa, prevede esperienze di scambio e opportunità di lavoro co-finanziate dal budget europeo e ha fin qui coinvolto complessivamente circa 9 milioni di studenti: nel bilancio 2021-2027 è stato finanziato con un budget che sfiora i 15 miliardi di euro. Ogni anno circa 17 mila studenti della Gran Bretagna partecipavano al programma Erasmus+, mentre quasi il doppio (32 mila) cittadini dell’Unione Europea partivano per il Regno Unito, su un totale di circa 200 mila studenti che musufruiscono dei fondi Ue per lo scambio. Coloro che al 31 dicembre stanno svolgendo il programma continueranno a farlo con le sovvenzioni europee fino alla scadenza del loro periodo di soggiorno nell’Università ospitante.

corriere.it

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