Young International Forum: numeri da record

Sondaggio Ixè: al Sud quasi un genitore su tre sogna un futuro da medico per il figlio. Ragazzi incuriositi dalle offerte di lavoro dal Canada
Numeri da record per la VII edizione dello Young International Forum: in tre giorni oltre 20.000 visitatori, 7.000 studenti che hanno compilato il test di indirizzo alle facoltà universitarie, 5.000 partecipanti agli incontri di orientamento formativo. E ancora, 24 laboratori sul lavoro e 62 sulla scelta dell’università. “La grande affluenza di pubblico di quest’anno si spiega con il bisogno dei nostri ragazzi di avere un sostegno nella costruzione del loro percorso di carriera – spiega Mariano Berriola, presidente di Italia Orienta, la Fondazione che ha organizzato la tre giorni –. Dobbiamo trovare nuovi modi per indirizzare i nostri ragazzi in aula e soprattutto fuori dall’aula”. Molto visitata la piattaforma LikeFogg.com, che offre la possibilità di lavoro e studio in giro per il mondo. I Paesi più cliccati dai ragazzi sono stati Stati Uniti, Inghilterra e a sorpresa il Canada.
Alla giornata conclusiva dello Yif ha partecipato anche l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente: “Ho visto tantissimi ragazzi e questo mi ha rallegrato per diversi motivi. Centinaia di persone che si impegnano a trovare la strada migliore in Italia o all’estero sono un bel segnale; in un momento in cui i numeri ci dicono che la ripresa è iniziata, i ragazzi non vanno lasciati soli”.
Intanto i dati disaggregati dell’Inchiesta Ixè-Italia Orienta, su ciò che i genitori italiani sognano per il futuro dei propri figli, rivelano un’Italia spaccata in due. Al Sud quasi un genitore su tre augura al proprio figlio una carriera da medico (29,6%), dato invece più che dimezzato al Nord (12,2%). Opposte anche le percentuali sul mondo agricolo: al Nord-Ovest l’11,3% vede di buon occhio un futuro in campagna per il proprio figlio, mentre al Centro-Sud la percentuale è quasi insignificante: 3,2%. “Se da un lato, anche al Sud, i genitori non immaginano più il posto di lavoro fisso per i loro figli, dall’altro, se potessero scegliere, punterebbero ancora su professioni considerate sicure, come il medico o l’ingegnere” spiega Roberto Weber, presidente di Ixè.

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