“La storia è una cosa seria, l’omosessualità no”. È quanto dichiara uno striscione appeso nella notte davanti ai cancelli di Palazzo Nuovo. Una contestazione contro la nascita del corso di studi in Storia dell’omosessualità del Dams dell’Università di Torino. A firmare la provocazione omofoba, secondo quanto racconta Federico Callegaro su lastampa.it, è stato il movimento di estrema destra Forza Nuova. “Ieri sera, a poche ore dalla notizia dell’istituzione della cattedra di storia dell’omosessualità all’Università di Torino, alcuni militanti di Forza Nuova hanno attaccato uno squallido striscione sul cancello di Palazzo Nuovo – affermano i militanti dello spazio occupato Manituana, che lo hanno rimosso -. Finché questo tipo di persone non saranno in grado di documentarsi sulla storia continueremo a trovarci davanti ad una mentalità estremamente chiusa e retrograda”.
Anche il consigliere regionale Marco Grimaldi ha commentato l’episodio: “Da quest’anno gli studenti dell’Università di Torino potranno frequentare un nuovo corso: si chiama “Storia dell’omosessualità” e ieri dopo l’annuncio è apparso uno striscione di Forza Nuova subito rimosso dagli studenti – spiega su Facebook-. Oggi come ieri sono orgoglioso della nostra Università e a quelle quattro teste rasate direi solo che la storia è una cosa seria, la loro è solo farsa e tragedia”.
“Questi perditempo del Dams di Torino annunciano addirittura una conferenza stampa in cui saranno illustrate le questioni fondamentali di tale nuovo insegnamento accademico nell’ateneo che riguarderanno un corso monografico sul tuca tuca come primordio televisivo dello sdoganamento dei gay grazie alle movenze di Raffaella Carrà e le mises più adatte a far restare tutti a bocca aperta durante una serata vintage al Muccassassina – chiosa invece polemicamente il leader del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi -. Non si capisce come una università seria come quella torinese si sia piegata a questa pagliacciata senza senso. Certo, nella città piemontese ormai la lobby lgbt domina anche politicamente”.
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