Quella del prossimo 9 aprile si preannuncia una giornata calda. In tutt’ Italia il mondo dei precari scenderà in piazza per rivendicare diritti e opportunità sotto lo slogan “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta”. Sono giovani, studenti, ricercatori, lavoratori precari e disoccupati. Un’intera generazione accomunata dalla condizione della precarietà che porta sulle spalle il peso di una società in affanno, che lascia emigrare le proprie risorse e ancor peggio che due milioni di persone non studi, non lavori e non cerchi un lavoro. Scenderanno in piazza sì con la loro rabbia e indignazione ma per chiedere soluzioni, fare rete e aprire un dialogo.
“C’è stata tutta una retorica sul futuro e sulla condizione giovanile ma nessuna soluzione o confronto con i giovani stessi” ci spiega Angelo Buonomo studente dell’Università l’Orientale e componente del Comitato “Il nostro tempo è adesso” della Regione Campania. “Chiediamo la creazione di condizioni per accedere ai saperi e al lavoro. La nostra è una condizione di precariato esistenziale, non abbraccia solo il tema del lavoro ma tutta la vita e i tempi di vita. Riguarda la possibilità di costruire una famiglia e acquistare o banalmente affittare una casa”.
In Campania la manifestazione porterà all’attenzione non solo i temi generali condivisi ma temi locali nodali. Come scrive Luigi Abbamonte del Coordinamento universitari per il 9 Aprile, si scenderà in piazza perché la Federazione degli Atenei stata ridisegnata solo da Rettori, Regione e Miur senza il coinvolgimento di tutte le componenti accademiche; si scenderà in piazza per chiedere l’attuazione dell’articolo 34 della Costituzione dal momento che nella nostra Regione nemmeno la metà degli studenti aventi diritto alla borsa di studio la riceve; si scenderà in piazza contro gli aumenti alle tariffe dei trasporti pubblici in Campania e contro i tagli ai trasporti per rivendicare il ripristino degli sconti agli studenti e l’istituzione di un abbonamento mensile scontato del 50% rispetto alle tariffe base (presso la Facoltà di Scienze Politiche della Federico II è possibile firmare la petizione contro l’ aumento delle tariffe del Consorzio “Unico Campania”); in piazza ancora per chiedere l’utilizzo dei 50 milioni di euro di fondi FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate) stanziati nel 2008 per la costruzione di quattro nuove residenze universitarie e bloccati dalla nuova Giunta.
A Napoli la manifestazione partirà alle ore 9.30 da piazza Garibaldi per raggiungere piazza del Gesù ma il comitato promotore ha già iniziato le attività di sensibilizzazione in attesa del “raduno” con volantinaggio, presidi nella zona del Centro Direzione di Napoli, sede di diversi call center per un’azione mediatica contro lo sfruttamento dei lavoratori precari e persino un flash mob organizzato lunedì 4 aprile alle 14,30 in piazza San Domenico tutti in pigiama e con una sveglia perchè… la vita non aspetta!
Ivana Berriola