Preghiera islamica durante l’occupazione dell’Università di Torino: condanna del rettore e Bernini

Alcuni docenti hanno scritto al ministro denunciando che sarebbe stato recitato anche un sermone che “inneggia alla Jihad anche in Italia”.

Anche se si è ufficialmente conclusa oggi, con gli studenti che hanno smontato le tende e liberato gli spazi del Rettorato, l’occupazione dell’Università di Torino rischia di avere degli strascichi ancora per parecchio tempo. A tenere banco in queste ore sono, infatti, le polemiche riguardo alla preghiera islamica recitata dall’Imam di Torino a Palazzo Nuovo. Un momento di raccoglimento che è stato contestato da alcuni docenti dell’ateneo piemontese che hanno scritto al ministro Bernini chiedendo un suo intervento.

Nei giorni scorsi, infatti, una trentina di fedeli musulmani, studenti e studentesse provenienti da Pakistan, Palestina, Turchia e Egitto, hanno trasformato Palazzo Nuovo in una piccola moschea dove per una quartina di minuti hanno recitato alcune preghiere. Secondo quanto scritto dai docenti sarebbe “stato recitato un sermone in cui si inneggia alla Jihad anche in Italia”.

La vicenda non ha fatto felici neanche i vertici dell’università. Il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha condannato la presenza dell’Imam Brahim Baya impegnato in attività religiosa negli spazi universitari ma soprattutto Durante la conversazione, il rettore ha precisato che “il fatto è avvenuto in situazione di occupazione da parte di studenti, i quali hanno impedito per giorni l’accesso a docenti e personale universitario, quindi sotto la piena responsabilità degli occupanti”.  L’Università di Torino ha quindi ribadito fermamente “il carattere di laicità dell’istituzione universitaria” condannando ancora una volta, assieme al ministro Bernini, quanto accaduto durante l’occupazione degli studenti.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Maturità 2024, prima prova: date, esempi di tracce e simulazioni del Ministero

Next Article

Maturità 2024, il "Capolavoro" non sarà oggetto del colloquio e non confluirà nel Curriculum dello studente

Related Posts