Mafia, per gli studenti del Trentino esiste anche al Nord

La mafia non riguarda solo il meridione ed esiste anche al Nord.
Gli studenti del Trentino Alto Adige sfatano i pregiudizi.

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Il 60% di loro è convinto che la mafia esista anche nella loro regione di provenienza. A rivelarlo è  un’indagine dell’associazione Libera, realizzata anche grazie al supporto dell’assessorato provinciale all’istruzione.
Uno studente su 5 sostiene che stia diventando “un fenomeno sempre più preoccupante”, nonostante se ne parli meno rispetto alle altre regioni.
Che ci sia una certa carenza di informazione in materia, è stato rilevato anche da Ludovica Ioppolo, ricercatrice di Libera, che ha dichiarato: “Abbiamo notato che non c’è molta informazione su questi argomenti e che la mafia viene quasi sempre associata a corruzione legata alla sfera politica”. E ha denunciato: “Gli studenti trentini conoscono molto meno dei loro compagni di altre zone d’Italia i personaggi della mafia e, soprattutto, dell’antimafia”.

Falcone, Borsellino e Saviano, sono i nomi più noti. In pochi però conoscono Peppino Impastato o Pio La Torre e credono che siano dei malavitosi.
Gli studenti che cercano notizie sulla mafia online sono pochissimi.

Quasi nessuno tra gli intervistati sapeva che in Trentino ci sono attualmente ben 16 beni confiscati alla mafia: uno dei quali diventerà tra qualche settimana la sede della sezione trentina di Libera.
L’assessore Marta Dalmaso, però, ha ritenuto che ci siano dei segnali positivi: molti studenti hanno dichiarato di essere disposti a impegnarsi in prima persona nella lotta alla mafia.
Inoltre, in Trentino i giovani sono meno disposti a giocare d’azzardo rispetto ai loro coetanei. “Hanno capito che dove girano soldi facili si può annidare il rischio di infiltrazioni mafiose”, ha detto Chiara Simoncelli, referente di Libera.

Esiste ancora però un 37% di studenti che è ancora convinto che la mafia esista ma non sia pericolosa e un 23% che sostiene che sia una realtà marginale.
AZ

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