L’esortazione di Laura Boldrini ai giovani: ” Gli studenti siano protagonisti del cambiamento”

laura boldrini

“E’ grave che in Italia ci siano due milioni di giovani che non studiano né lavorano. Il fenomeno dei NEET rappresenta uno spreco insopportabile”. E’ duro l’attacco di Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, che ha partecipato questa mattina all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università Roma Tre.

Il suo intervento si è mosso a margine della conferenza “Ruolo sociale dell’Università: lavoro, formazione e innovazione”.

In primis, la Boldrini ha voluto sottolineare il lavoro negli anni della terza università di Roma. “Realtà giovane ma importante: attrae studenti, promuove ricerca e sviluppa opportunità di collegamento con il mondo del lavoro. La corrente di energia, creatività e speranza di questi studenti riqualifica un’area della Capitale un tempo periferia industriale”.

Poi il passaggio sul tema più che mai attuale della scuola. “Dal dopoguerra ad anni ’70 lo studio ha rappresentato l’impalcatura della mobilità sociale. Questo sviluppo, però, oggi è stato interrotto, e la responsabilità è anche della politica”. L’Italia è tra gli Stati Ue con tassi più elevati di diseguaglianza sociale. C’è un’evidente correlazione tra questo e il blocco della società”.

“Ridurre il debito è una necessità. Spetta alla politica capire dove tagliare. Ma si deve capire che investire in scuola e università è un fattore di ripresa, non un costo”. L’Italia è ancora lontana dagli obiettivi Ue: 40% laureati nella popolazione tra 39 e 40 anni entro il 2020. Siamo ancora a metà di questa soglia”.

Una riflessione anche sul mondo del lavoro, e sulla difficile situazione del precariato, che riguarda migliaia di giovani. “Il pretesto della flessibilità ha aggravato fenomeni di precarizzazione. Bisogna ribaltare logiche di lavoro usa e getta”.

Dal presidente della Camera anche una battuta sul finanziamento degli Atenei e sugli studenti italiani che lasciano il paese. “Il sapere deve tornare ad essere motore del progresso sociale. Per questo ogni università deve avere adeguato sostegno finanziario. Innovazione è anche contaminazione. Gli studenti italiani all’estero? Fanno bene, purché ci sia ritorno e scambio, in una rete globale della conoscenza”.

Prima di concludere l’esortazione ai giovani: “Gli studenti siano protagonisti del cambiamento. La crisi va sfidata da ognuno di noi, con ostinazione, speranza e generosità”.

Raffaele Nappi

 

 

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