Indesit promuove la responsabilità d’impresa

indesit-company.jpgNon solo ingegneri meccanici o gestionali, per lavorare alla Indesit Company c’è posto anche per laureati in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Sociologia ed altre materie non propriamente tecnico-scientifiche. “Perché – spiega Giuliano Calza, responsabile dello Sviluppo Organizzativo del Gruppo – è un errore comune quello di pensare che in un’azienda come la nostra, che produce e commercializza elettrodomestici, ci sia bisogno solo di laureati in ingegneria e non anche di altre professionalità”.
Quali sono allora le altre lauree richieste ?
Le più diverse, prevalentemente quelle del vecchio ordinamento o di laurea specialistica. I laureati in Giurisprudenza ad esempio, possono lavorare sia all’interno della direzione legale che nel ramo della sicurezza industriale o delle risorse umane, settore questo, in cui trovano una loro collocazione anche i laureati in Scienze Politiche o in Sociologia. I laureati in Economia, invece, vengono inseriti in azienda a supporto dello staff economico o para-economico.
Quali sono gli altri requisiti che contribuiscono a creare il vostro candidato ideale?
Oltre alla disponibilità e alla passione, che sono molto importanti, ciò che cerchiamo è l’aderenza dei valori individuali con quelli aziendali. Mi riferisco all’essere innovativi, rispettosi – inteso come socialmente responsabili, ossia attenti alle questioni ambientali e sociali in senso ampio – e ancora genuini e trasparenti – cristallini nei rapporti umani – ed infine ambiziosi, non solo individualmente ma all’interno di un team di lavoro volto a conseguire obiettivi comuni.
Come avviene l’ingresso dei neolaureati in azienda?
La via maestra è lo stage. Il periodo di formazione teorica e “on the job” dura solitamente sei mesi. Una valutazione positiva, da parte dei supervisori, può tradursi in contratto a tempo determinato o addirittura in contratto a tempo indeterminato se il giudizio finale sul candidato è stato eccellente. Non tutti gli stagisti, però, vengono assunti. Può capitare infatti, che il lavoro del candidato non risulti positivo per l’azienda oppure che sia lo stesso giovane a rendersi conto che l’attività svolta non è affatto congeniale alle sue aspirazioni.
Com’è articolato l’iter di selezione? In che modo viene effettuato lo screening dei curricula?
Oltre al voto di laurea che non dovrebbe essere inferiore a 105/110, prendiamo in considerazione l’attinenza del percorso di studio rispetto alla posizione per la quale ci si candida, eventuali esperienze di lavoro e anche eventuali interessi extra professionali del candidato. Il restante iter di selezione consta di un “assessment center” in cui, attraverso esercizi individuali e di gruppo mettiamo alla prova i candidati per verificare proprio quella rispondenza dei valori individuali ai principi aziendali cui accennavo prima. In questa fase, i prescelti, in media 3 candidati su 10, passano al colloquio individuale, dove vengono testate, insieme alle conoscenze tecniche, anche le motivazioni del giovane neolaureato rispetto a un suo eventuale ingresso in azienda.

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