Bisogna sapersi reinventare per essere sempre originali.
Il mercato del lavoro sta cambiando e così non resta che adeguarsi alle necessità del momento. Su internet spopolano le nuove professioni e anche i mestieri più antichi cambiano nome e acquistano un tocco di originalità. Ma chi sono i nuovi artigiani, i professionisti del ventunesimo secolo?
Una sbirciata all’attuale panorama lavorativo per imparare a guadarsi intorno a 360° e a dirigersi verso strade più innovative. Per chi vuole smettere di cercare lavoro e iniziare a crearselo.
Designer della comunicazione
È un progettista in grado di gestire i vari ambiti di un ‘progetto di comunicazione’, utilizzando strumenti e metodi della comunicazione visiva e le principali tecnologie di grafica digitale. “Una professione in cui le collocazioni lavorative sono le più diverse”, afferma Giovanni Baule, Presidente del Consiglio del Corso di Laurea in Design della Comunicazione della Facoltà di Design del Politecnico di Milano, dove insegna Laboratorio di Design della Comunicazione.
In quali settori opera?
Agenzie di produzione e di pubblicità, studi professionali, aziende che hanno all’interno uffici di comunicazione. In tempi brevi si possono raggiungere discreti guadagni, anche dando vita a proprie agenzie di comunicazione.
Qual è l’aspetto più interessante della professione?
Il più stimolante è la novità. Da 10-15 anni il mondo della comunicazione è in costante trasformazione, sono nati molti prodotti comunicativi nuovi.
Perché si sceglie questo lavoro?
I ragazzi sentono di fare qualcosa nel mondo in cui sono abituati a vivere: siamo immersi nella società della comunicazione. Bisogna essere consapevoli del fatto che, oltre ad essere un lavoro piacevole, è difficile, richiede molte responsabilità.
Chi può svolgerlo?
Chiunque. Da qualunque scuola superiore si provenga, si può studiare Design della Comunicazione: è da sfatare la paura che chi, ad esempio, ha fatto il liceo classico non può essere in grado di fare questo percorso di studi.
Qualche consiglio per chi vuole diventare designer della comunicazione?
Coltivare le proprie curiosità, approfondire le competenze tecniche, essere attenti a tutte le novità dei nuovi media, dell’arte e della cultura in generale. È importante fare esperienza all’estero, seguire master e tirocini, studiare bene le lingue (in particolare, l’inglese). Consiglio di specializzarsi, ma di non escludere nessun inserimento lavorativo.
Ci sono possibilità occupazionali in Italia?
Dopo la laurea i nostri ragazzi trovano un impiego entro un anno, la richiesta è molto alta. L’Italia è avanti come formazione universitaria in Design della Comunicazione: al Politecnico di Milano abbiamo il più grosso corso di laurea e la più grande facoltà d’Europa per numeri e per anni di esperienza. Mentre negli altri Paesi europei la vocazione è più locale, nel nostro corso di studi teniamo insieme tutti i settori della comunicazione: i nostri laureati sono conosciuti all’estero.
IL BLOGGER: ora diventa professione e fa curriculum
Da semplice diario personale alle articolate reti di “nanopubblishing”. Il blog si evolve e diventa una risorsa anche dal punto di vista del mercato del lavoro. Il nanopublishing, a differenza dei blog utilizzati per la comunicazione personale, è un servizio e, come tale, richiede professionisti e professionalità che scrivano e si confrontino su argomenti specifici. Ecco allora nascere i nuovi esperti del settore, ragazzi dalla mano veloce ed con conoscenze specifiche in diversi campi.
Nei network di blog professionali, la comunicazione è verticale e collaborare in qualità di “nanoblogger” significa mettere in campo le proprie esperienze ed essere in grado di condividerle con quelle degli utenti. Solitamente è la competenza specifica su un determinato argomento la caratteristica necessaria per questo tipo di esperienza, oltre al saper scrivere bene e in tempi rapidi.
Cambia così il modo di fare informazione e la stessa figura del giornalista-redattore si adatta al particolare tipo di linguaggio, di metrica e di rapporto con i propri destinatari che viene a crearsi nell’era del Web 2.0. Questa versatilità è molto apprezzata dalle aziende e, di conseguenza, inserire nel proprio curriculum vitae l’eventuale collaborazione con network di blog professionali diventa un valore aggiunto da non sottovalutare.
Esempi di network di blog professionali stanno dimostrando, anche in Italia, che collaborare con questo tipo di realtà, permette non solo di fare un’esperienza (nella maggior parte dei casi retribuita), ma anche di acquisire crediti e credenziali per lavori futuri.
E non si può certo dire che la novità non funzioni, se uno dei guru del nanopublishing, Nick Denton sostiene di disporre ormai di una rete di autori, che paga almeno 2mila dollari al mese.
Le esperienze dei ragazzi:
Elena Farinelli
“Ho iniziato a bloggare per caso – racconta Elena Farinelli, collaboratrice oneMarketing – ma mai mi sarei aspettata che la mia capacità di scrivere avesse un così grosso valore su Internet. Dopo poco tempo che scrivevo di web marketing alcune aziende hanno cominciato a contattarmi per consulenze sui loro siti. La mia esperienza di blogger mi ha così portato un buon curriculum da presentare in sede di colloquio di lavoro”.
Francesco Gori
“Ho creato il mio primo blog come esperimento per poi evolverlo e trasformarlo in uno strumento di confronto e discussione per le tematiche del mio lavoro (il web marketing). Parallelamente, grazie alla collaborazione con oneBlog.it, sono entrato in contatto con molte persone tra cui i miei attuali datori di lavoro – che mi hanno “scritturato” dopo qualche mese di osservazione come autore – ed altri colleghi con i quali è nato un rapporto di amicizia costruttivo e di stima anche offline”.