Università di Genova, il rettore: “In presenza al 100 per cento dal secondo semestre”

All’inaugurazione dell’anno accademico una protesta di studenti contro il green pass Ma il rettore rassicura: “Il 2022 sarà riconnessione dopo periodo d’ombra”
Il Rettore Federico Delfino, durante la cerimonia della consegna degli attestati del corso di laurea di Scienze Politiche dell’Universitˆ’ di Genova. E’ la prima cerimonia dopo il periodo di pandemia che si svolge in presenza presso l’aula Magna dell’ex Albergo dei Poveri. Genova, 05 luglio 2021. ANSA/LUCA ZENNARO

L’università di Genova tornerà in presenza al cento per cento dal secondo semestre”: lo afferma il Magnifico Rettore Federico Delfino prima dell’inizio della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022. Per la pandemia lo scorso anno l’inaugurazione non si era tenuta: oggi torna, in presenza, al Teatro Ivo Chiesa. Cerimonia in lieve ritardo e con protesta all’esterno di alcuni studenti no pass.

“In questo ruolo rappresento pro tempore la cultura e la scienza – afferma il Magnifico Rettore, sulle proteste- e la cultura e la scienza danno un messaggio inequivocabile, l’importanza del vaccino per proteggerci“. La parola chiave del 2022, per il Magnifico Rettore, sarà “riconnessione dopo il periodo d’ombra della pandemia”. Gli studenti sono 34 mila. Si festeggia il centicinquantesimo della Regia Scuola Navale: il 2022 sarà, evidenzia Delfino, l’anno del trasferimento di Ingegneria a Erzelli.

La protesta degli studenti

Si sono dati appuntamento davanti al teatro Nazionale, a Corte Lambruschini, dove è stato inaugurato l’anno accademico per protestare con un presidio. Sotto lo striscione ‘Studenti genovesi contro il green pass’ si sono radunate diverse decine di persone: studenti ma anche portuali e cittadini comuni, per protestare contro un’università che viene definita discriminatoria. “Quello che si va d aprire sarà un anno accademico all’insegna delle discriminazioni – spiega Leonardo Sinigaglia, uno degli attivisti – da due anni non abbiano più accesso alle aule, prima a causa delle decisioni del governo Conte e ora per quelle di Draghi. Sono provvedimenti che puntano a creare discriminazioni all’interno dell’ateneo nei confronti degli studenti che scelgono legittimamente di opporsi a un particolare trattamento sanitario e costringendoli a tamponi ogni 48 ore. Questo è gravissimo perché nasconde una discriminazione politica profonda nei confronti di chi non è d’accordo con il governo Draghi”.

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