Il liceo del Made in Italy? Esiste già dal 2015: “Introdotto dalla Buona Scuola di Renzi”

Il sindacato Dirigentiscolastici critica la proposta della premier Meloni di istituire un liceo che si concentri sulla valorizzazione della cultura (anche enogastronomica) italiana. ” È uno degli 11 indirizzi dell’istruzione statale professionale”. Anche Azione la critica: “Concentriamoci su riforma Its”.

Il liceo del Made in Italy annunciato dalla premier Giorgia Meloni esiste già. È uno degli 11 indirizzi dell’istruzione statale professionale e il suo disegno è contenuto, articolato e armonizzato con i Codici Ateco di molteplici settori imprenditoriali nel D.I. 92/2018 del D.Lgs. 61/2027 applicativo della Legge 107/2015, ovvero quella della cosiddetta “Buona Scuola”. A ricordarlo è il sindacato dei dirigenti scolastici: “Il Presidente del Consiglio ascolti i dirigenti scolastici se vuole davvero valorizzare l’istruzione tecnica e professionale. Per farlo, non basta denominare ‘liceo’ un percorso quinquennale statale già ordinamentale e incastonato all’interno del quadro normativo della Buona Scuola – ha rimarcato il presidente nazionale Attilio Fratta, commentando la proposta del Governo di istituire un nuovo percorso di studi”.

“Bisogna poi chiarire – ha continuato Fratta – il concetto di Made in Italy per fare in modo che le famiglie capiscano con chiarezza quale figura professionale questo indirizzo miri a formare. Un altro dato imprescindibile riguarda l’andamento delle iscrizioni in questi corsi già attivi in Italia. Siamo sicuri che questa idea, già del governo Renzi, sia stata accolta e compresa?”.

Invita invece a puntare sulla riqualificazione dell’Istruzione Tecnica Superiore, Maria Stella Gelmini, ex ministra dell’Istruzione e attualmente vicesegretario e portavoce di Azione. “Negli ITS quasi il 90% degli studenti trova occupazione entro un anno dal diploma. Un lavoro iniziato quando ero ministro dell’Istruzione e portato poi avanti in Parlamento. La proposta della presidente Meloni di creare un ‘liceo del Made in Italy’ è suggestiva, può rappresentare un’occasione per gli studenti e per le imprese, ma bisogna inquadrarla come ITS Academy e per farlo prima occorre emanare quei decreti indispensabili per dare piena attuazione alla riforma degli Its”.

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