Il Co-housing sbarca a Bologna

coabitare_org.jpgAlla base una idea nuova, un modo diverso di abitare con spazi e servizi da condividere con persone amiche. Una comunità con la quale si sceglie di progettare e vivere ritagli di tempo e attraverso la quale si risparmia qualche euro sull’affitto. Così anche la “cara” Bologna, con “listini” non sempre abbordabili ha deciso di aderire ad un innovativo progetto di Co-housing giovanile.
Ammontano infatti a 1,4 milioni di euro i fondi ministeriali accordati al programma, presentato dal Comune di Bologna e illustrato a Palazzo D’Accursio dagli assessori Virginio Merola (Casa e Urbanistica) e Anna Patullo (Sport e Giovani).
A tre distinti interventi sarà destinato il finanziamento. La fetta maggiore delle risorse (circa 800 mila euro) servirà a cofinanziare la costruzione di un nuovo edificio di alloggi pubblici in via Barbacci dove, al piano terra, saranno disposte 14 stanze da letto e 7 bagni, con annessi spazi comuni al primo piano che verranno affittati a 24 giovani dai 20 ai 35 anni. I destinatari degli alloggi però saranno tenuti ad aderire ad un gruppo di co-housing precedentemente costituito per sperimentare questo nuovo modello di convivenza.
Complessivamente l’edificazione costerà 5,3 milioni di euro, di cui 1,8 messi in campo dal Comune, 2,3 da Acer tramite l’accensione di un mutuo e 1,2 di fondi statali. Al momento però “i senza tetto” dovranno aspettare. Lo starter dei lavori dovrebbe partire ad aprile del prossimo anno e terminare nel luglio 2012. Altri 140 mila euro del fondo da 1,4 milioni serviranno per l’apertura, sul portale comunale Flashgiovani, di una sezione web dedicata alla casa. Uno spazio pensato per offrire un punto di riferimento, garantito e controllato dall’ente pubblico, per tutti i giovani in cerca di una casa in affitto.
Accanto a questo anche un nuovo sito che sarà gestito dal Sunia e offrirà ai giovani consulenza sui contratti e su tutti gli aspetti legati alla locazione. Infine, 429 mila euro saranno messi in campo per la costituzione di un fondo di rotazione che servirà a garantire il deposito cauzionale per 220 giovani (dai 25 ai 35 anni) che diventano inquilini di un appartamento affittato a canone concordato.

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