Oggi nel suo discorso d’insediamento il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella individua il diritto allo studio diritto umano fondamentale di cui egli stesso si fa garante. Ecco il comunicato ufficiale di UDU e Rete Studenti, per commentare le parole del Presidente.
“Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna, in ambienti sicuri, garantire il loro diritto allo studio.”
Queste le parole del Presidente Mattarella, parole chiare e inequivocabili che individuano nei giovani il futuro, che si pongono a garanzia di un diritto per troppi anni disapplicato e lasciato a sé stesso quale quello allo studio.
“Un segnale chiaro quello del Presidente della Repubblica nel suo discorso di insediamento: il diritto allo studio è un diritto costituzionale fondamentale che deve essere garantito e attuato perché diritto allo studio è la garanzia del diritto al futuro di noi giovani – dichiara Alberto Irone, Portavoce della Rete degli Studenti Medi. Dopo anni in cui il diritto allo studio è stato fanalino di coda, le parole del Presidente della Repubblica rappresentano una nuova speranza, un nuovo modo di concepire le necessità del Paese e dei giovani. E allora ripartiamo da qui, da queste parole che non erano per nulla scontate e che dovremmo porre alla base dell’azione quotidiana del sistema Paese”.
“Nel discorso d’insediamento del Presidente tante le problematiche e i temi toccati, dal diritto allo studio come baluardo del futuro dell’Italia, al diritto al lavoro. Crediamo nelle parole del Presidente Mattarella e chiediamo che non rimangano solo atti in potenza ma vedano una reale attuazione nel sistema dell’istruzione – commenta invece Gianluca Scuccimarra, Coordinatore dell’Unione degli Universitari. Il Governo prenda alla lettera le parole del Presidente e lavori per dar loro vita: siamo stufi di slogan e interventi extemporanei, garantire il diritto allo studio e dunque la nostra Costituzione necessita di interventi e investimenti a 360 gradi nel mondo dell’istruzione, solo così potremo avere la speranza di non essere più uno dei Paesi europei con tassi di abbandono scolastico tra i più alti e percentuali di laureati tra le più basse.”
Raffaele Nappi
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