“La ricerca è una delle priorità del Paese”, ad affermarlo è stato il Ministro dell’Istruzione, dell’università e delle Ricerca, Stefania Giannini, intervenuta ieri al convegno organizzato a Roma dall’Assobiotec, l’associazione che riunisce le aziende biotecnologiche italiane e che fa parte della Federchimica.
Il Ministro ha assicurato che a breve verrà redatto e pubblicato il Piano nazionale per la Ricerca, un piano d’investimenti che porterà nel settore circa 2,5 miliardi di euro e che dovrebbe garantire un rilancio della ricerca, da settimane al centro della polemica proprio per la carenza di finanziamenti strutturati.
Spazio, biomedicina e agricoltura, saranno i macro settori su cui l’investimento sarà più forte: “Saranno le tessere di un puzzle che ricomporrà l’unità della ricerca nel Paese – ha aggiunto il ministro Giannini – “nella direzione della volontà politica di rimettere la ricerca e l’istruzione superiore al centro dell’agenda politica”.
Risorse che non vanno semplicemente aumentate, ha spiegato il ministro in risposta a chi propone di incrementare l’investimento statale al 3% del Pil come suggerito dalla petizione proposta dal professor Parisi e che in pochi giorni ha raggiunto oltre 55 mila adesioni, ma anche immesse su obiettivi specifici: “Appartengo alla comunità accademica e per questo non potrei non sottoscrivere la petizione – ha precisato Stefania Giannini – Dobbiamo fare nostro l’appello, abbinando alle maggiori risorse la qualità della spesa sulla base della selezione di obiettivi. Le petizioni vanno accolte e tradotte in policy, in politica. Gli investimenti – ha concluso il ministro – vanno fatti soprattutto a livello universitario, dove si concentra il 75% della ricerca”.
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